Onorato Armatori, il tribunale esamina la richiesta di sequestrare 180 milioni di euro

E’ scattato il conto alla rovescia per la decisione sul maxi sequestro conservativo, per un importo  di 180 milioni di euro, che i commissari della Tirrenia in amministrazione straordinaria hanno chiesto che venga disposto, dai giudici del tribunale di Milano in via cautelare nei confronti di Onorato Armatori, la holding dell’armatore Vincenzo Onorato che controlla Moby e Cin, con l’obiettivo di “scongiurare un’eventuale insoddisfazione del credito vantato dalla procedura commissariale nei confronti di Cin”, come hanno spiegato gli stessi commissari. La richiesta verrà infatti esaminata dai giudici il 5 novembre, a cinque mesi di distanza dalla decisione, presa sempre dai commissari di Tirrenia, di citare in giudizio il gruppo dell’armatore ritenendolo responsabile del dissesto Cin-Tirrenia. Una cifra decisamente “importante”, quella calcolata per il sequestro,  alla quale i richiedenti sono giunti  partendo dalla considerazione: che “Tirrenia è pacificamente creditrice di Cin per la somma di 180 milioni a titolo di pagamento del saldo del prezzo per la cessione del ramo d’azienda conclusa con contratto del 25 luglio 2011”, per poi evidenziare anche come il gruppo Onorato non avrebbe “mai finito di pagare quanto dovuto per l’acquisto di Tirrenia”. A tutto questo viene aggiunto il fatto che, sempre secondo i richiedenti,  “Cin e Moby si trovano in difficoltà finanziarie”, ritenute ev identemente sufficienti per giustificare  la decisione di chiedere un sequestro conservativo nei confronti di chi “esercita attività di direzione coordinamento di Cin” e “ha condotto quest’ultima al bordo dell’insolvenza, con gravissimo pregiudizio dei suoi creditori sociali”. Ma non è tutto: ad aggravare la situazione ci sarebbero anche alcune “informazioni camerali circa l’attività e la patrimonialità di Onorato Armatori che”, sostengono sempre i commissari di Tirrenia, “ restituiscono il quadro di una società gravemente inadempiente ai propri obblighi di legge”, con “l’ultimo bilancio depositato che è quello al 31 dicembre 2017, approvato nel 2019” e con “già nell’esercizio chiuso al 31/12/2017 assemblea dei soci, sindaco e società di revisione che esprimevano significative preoccupazioni sulla continuità aziendale di Onorato Armatori”. L’ultima annotazione riguarda la “dispersione del patrimonio sociale in faraoniche elargizioni a favore del socio Vincenzo Onorato”.  “Apprendiamo con stupore dell’iniziativa processuale intrapresa dai commissari di Tirrenia in Amministrazione straordinaria”, è le replica dei responsabili del Gruppo Onorato, stupiti soprattutto perché “giunge a valle della richiesta di riprendere le trattative operata dal nuovo consiglio di amministrazione di Cin e dopo che la Cin, dopo aver ottemperato alle richieste fatte dal Tribunale di Milano, si è messa nella condizione di presentare un nuovo piano industriale e un nuovo piano concordatario finalizzato a offrire soluzioni migliorative ai creditori”.  Secondo i rappresentanti del Gruppo Onorato infine “le affermazioni e le argomentazioni utilizzate dai legali dei commissari si basano su una perizia fatta da una consulente in conclamato conflitto di interessi che e’ stata profondamente confutata da ben tre perizie di professionisti di altissimo livello”.