Nel 2018 era stata licenziata, assieme ad alcuni suoi colleghi, nell’ambito di un’indagine che aveva portato alla luce un giro di biglietti che, secondo l’accusa sarebbero stati venduti al pubblico in un Atm Point senza essere stati prima contabilizzati dai presunti dipendenti infedeli, che così sarebbero riusciti a intascarsi i guadagni. Ora l’ex funzionaria dell’Azienda trasporti milanese Atm si è vista sequestrare beni per un valore complessivo di 1,2 milioni di euro dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Milano che le hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari con l’ipotesi di peculato aggravato.