L’Italia deve guidare i giovani verso gli istituti tecnici se vuole dare un futuro alla sua economia

“La carenza di autisti nel settore dell’autotrasporto è un problema molto serio e sentito, per il quale occorrono interventi urgenti e azioni concrete da parte delle istituzioni al fine di incentivare la formazione giovanile e professionale, soprattutto incentivando maggiormente il ricorso agli Istituti tecnici superiori, così come per sburocratizzare e abbassare i costi di accesso alle professioni trasportistiche e logistiche”. A dichiararlo è stato il vicepresidente di Alis, Marcello Di Caterina intervenuto, in rappresentanza delle oltre 1600 realtà imprenditoriali del comparto del trasporto e della logistica, su un tema “particolarmente importante per il futuro delle imprese italiane. I settori del trasporto e della logistica”, ha evidenziato Marcello Di Caterina, “stanno investendo fortemente in mezzi navali, stradali e ferroviari moderni, tecnologicamente avanzati e sostenibili dal punto di vista ambientale, rendendo necessario l’impiego di figure professionali sempre più formate e specializzate anche nelle nuove tecnologie digitali. La carenza di operatori professionali nel nostro settore, che non si è mai fermato fin dall’inizio della pandemia garantendo la continuità sociale ed economica all’intero Paese, è diventata una vera e propria emergenza nazionale che va fronteggiata rapidamente con un piano per il reclutamento di operatori logistici, autisti di mezzi pesanti, macchinisti, marittimi e medici di bordo al fine di continuare a garantire l’efficienza e la competitività del nostro sistema trasportistico. Auspichiamo pertanto che in questa fase di ripresa economica, dove le risorse finanziarie europee e nazionali vanno razionalizzate e ben spese, il Governo offra delle risposte concrete alle imprese mediante provvedimenti e incentivi in favore di tutte quelle aziende pronte ad assumere e di tutti quei lavoratori che vogliono acquisire competenze specialistiche”.

3 risposte a “L’Italia deve guidare i giovani verso gli istituti tecnici se vuole dare un futuro alla sua economia

  1. L’Italia ha cresciuto i propri “figli” negli ultimi 30 anni come se dovessero fare tutti i “dottori” e i “professori” senza pensare che un domani sarebbero mancati i camionisti, gli elettricisti, i falegnami…. E adesso tutti sembrano stupirsi che mancano certe figure professionali. Il futuro si costruisce oggi e oggi più che mai è vitale per il Paese che lo Stato apra più scuole professionali e meno licei e che i genitori insegnino ai propri figli che è meglio un buon lavoro (e ben retribuito) da camionista o da artigiano che un futuro da disoccupati (anche perchè il reddito di cittadinanza non appena in politica saranno passati di moda gli improvvisati verrà spazzato via….)

  2. Invece di provvedimenti inutili e dannosi per tutti come il reddito di cittadinanza il Governo dia i soldi, da mettere sul conto corrente, ai ragazzi che scelgono di fare scuole professionali. Premiamo gente che con la propria scelta scolastica dimostra di voler lavorare “da grande” e non passare la vita aspettando i soldi che pochi furbi danno a tantissimi poveretti in cambio dei loro voti (perchè di questo si tratta)…..

  3. Qualcuno che dice le cose come stanno: il reddito di cittadinanza è denaro che la feccia della politica dà ai cittadini in cambio dei loro consensi. Peccato però che quel denaro sia “nostro”, che lo paghiamo noi che lavoriamo a suon di tasse e non gente che non ha mai saputo fan nulla nella vita e che sull’ignoranza (e sulla cialtroneria) di tanti italiani si è costruito una fortuna, con stipendi da parlamentari, senatori. Per dimostrarsi autentici geni della lampada solo in una cosa: portare il Paese allo sfacelo…..

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