Brennero sempre più chiuso alle merci italiane? “Deferiamo l’Austria alla Corte europea”

Ancora pochi giorni e moltissime merci in partenza dall’Italia e dirette in Europa potranno viaggiare, attraverso il Brennero, solo effettuando un  trasporto combinato accompagnato, ovvero con l’intero tir (e non solo il container, la cassa mobile  o il semirimorchio), caricato su treno e con autista ospitato in una vettura cuccetta. Una decisione fortemente criticata da Thomas Baumgartner, presidente di Anita, associazione di categoria, secondo il quale la politica austriaca sul transito ferroviario al Brennero, imponendo una “modalità meno efficiente e più costosa rispetto al trasporto combinato non-accompagnato”, non sarebbe altro se non  “un chiaro e semplice finanziamento alle ferrovie austriache Oebb che non offrono il servizio di trasporto combinato non-accompagnato,visto che non dispongono dei necessari terminali in Italia o in Germania. Occorre che l’Austria sovvenzioni nello stesso modo ed equamente ogni trasporto intermodale di transito attraverso il Tirolo, sia esso accompagnato o non accompagnato”, ha affermato Thomas Baumgartner, invitando i rappresentanti di Italia e Germania (in vista dell’incontro in programma il 30 dicembre proprio per affrontare  i problemi del transito stradale sull’asse del Brennero che dal prossimo 1° gennaio subirà l’estensione del divieto settoriale ad altre tipologie di merci, in aggiunta a quelle già vietate al transito) a “contrastare fortemente questa politica perseguita dall’Austria in quanto lesiva e distorsiva della concorrenza tra operatori, che va a vantaggio delle Ferrovie austriache. Se si guarda alla politica del trasferimento modale dalla strada alla ferrovia adottata dalla Confederazione elvetica, appare evidente che essa ha puntato da sempre al trasporto combinato non-accompagnato in quanto esso è più efficiente e funzionale allo spostamento delle merci sull’arco alpino, rispetto al trasporto combinato accompagnato”, ha aggiunto il presidente di Anita, sottolineando anche come “Rete Ferroviaria Italiana  non disponga di tracce sufficienti per poter aumentare il trasporto ferroviario necessario ad assorbire tutta la merce che non potrà più transitare su strada a causa del divieto settoriale, e ribadendo come l’Austria,  puntando a un inasprimento del divieto settoriale in Tirolo”, provocherà “forti riflessi negativi sull’interscambio delle merci con origine/destino in Italia”.  Conseguenze negative da limitare, quantomeno, trovando “strade alternative”,come per esempio l’esonero dal divieto settoriale ma anche dal divieto notturno, richiesto da Anita, per i veicoli Euro 6 immatricolati dopo il 31 agosto 2018, i veicoli Gnl, quelli elettrici e gli H2. “Esonerarli dal divieto settoriale e dai divieti,da quelli  del sabato mattina a  quello notturno e consentire il  transito senza corrispondere l’oneroso pedaggio notturno sul tratto Innsbruck-Brennero,  consentirebbe di diluire il traffico stradale sull’arco delle 24 ore, con un impatto ambientale del tutto sostenibile”, ha concluso Thomas Baumgartner. Ma se tutto questo non dovesse avvenire? “Non resterebbe altra soluzione per il nostro Paese e per la Germania che puntare su una procedura di infrazione, mediante il deferimento dell’Austria alla Corte di Giustizia dell’Unione europea, con richiesta di sospensiva dei provvedimenti di limitazione al transito stradale”.