Sono in moltissimi in Italia a sospettare che la politica (aiutata da un’informazione sempre più cassa di risonanza delle dichiarazioni dei politici e sempre meno d’inchiesta e di servizio) scelga con attenzione i fatti su cui concentrare l’attenzione per “sviare” l’opinione pubblica da ciò che conta realmente, dai veri problemi. Un sospetto che sembra avere anche il vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio Paolo Uggè. Provare (a leggere) per credere la sua rubrica “il Punto” (cliccate qui) pubblicata sul sito conftrasporto.it nel quale Paolo Uggè si domanda se sia possibile che “su una vicenda conclusasi bene grazie al coraggio di due ragazzini ed all’indiscussa abilità dei carabinieri (il riferimento è al sequestro di 51 studenti di rema su uno scuolabus da parte del l’autista che ha poi dato fuoco al mezzo alle porte di Milano) si debbano montare strumentalizzazioni politiche di parte”, denunciando proprio come “ chi prova surrettiziamente ad introdurre un tema etico sociale come lo Ius soli e chi si attribuisce il merito di aver fatto cambiare idea a un alleato di governo, favorisce le condizioni per consentire ai “gazzettieri e opinionisti” di non perdere l’occasione per redigere articoli fumosi, consentendo di far passare in secondo piano i dati che realmente incidono sulla vita delle imprese e dei cittadini”. Che sia una scelta? ”si domanda il vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio. “Non sto affermando che il tema dello Ius soli sia secondario. Poiché è un tema etico sociale si istituisca una commissione parlamentare paritetica che se ne occupi e formuli una proposta. Ma assistere agli, scontri dialettici, di politici e logori opinionisti diventa stucchevole e veramente ridicolo, soprattutto se si tiene conto della situazione nella quale si trova il Paese, come recentemente segnalato anche da Confindustria”. E per aiutare a capire meglio la differenza fra cose che contano e altre “gettate in pasto” ai lettori, Paolo Uggè esibisce fatti e numeri. Come quelli che fotografano un’Italia che sulla via della crescita economica arranca come nessun altro nel vecchio continente: “In vent’anni di Europa l’Italia è cresciuta quattro volte in meno della media U.E. e il tasso di occupazione la vede penultima, a poca distanza dalla Grecia”, scrive Paolo Uggè, “citando le analisi presentate dall’ufficio studi confederale al recente Forum dell’economia a Cernobbio e denunciando come intanto “ all ministero dei Trasporti ci si occupa delle targhe personalizzate ma non delle modifiche delle norme per i trasporti eccezionali o dell’introduzione di requisiti, da rendere obbligatori, per i conducenti di automezzi che trasportano persone o merci pericolose”. O, ancora, degli “ostacoli che frenano la mobilità sulla autostrada del Brennero,della chiusura annunciata del Bianco per due anni, del senso alternato al traforo del Frejus, dell’allungamento dei tempi per la ripresa della linea verso la Francia. Temi che vanno affrontati con una forte azione politica da parte del Governo se non si vuole che il Paese perda competitività”.