Aiuti per l’autotrasporto: c’è chi vorrebbe darli alle imprese che hanno i mezzi più inquinanti

Promuovere da un lato una politica per l’ambiente introducendo divieti sulla circolazione stradale e sulla mobilità urbana e destinare, dall’altro, denaro dello Stato per veicoli e motocicli con motorizzazione Euro zero, penalizzando tutte quelle imprese artigiane, piccole medie e strutturate che effettuano investimenti per favorire una crescita sostenibile, è una contraddizione. E destinare risorse senza tener conto della crescita e degli investimenti è come buttare acqua in uno scolapasta. Ad affermarlo, nel suo commento settimanale messo on line su Conftrasporto.it (cliccate qui per leggere) è il vicepresidente nazionale dell’associazione, Paolo Uggè, che intervenendo sul tema, caldissimo dell’assegnazione delle risorse economiche all’autotrasporto ha puntato l’indice contro chi, nell’autotrasporto “prova a delegittimare il ruolo di un vice ministro bloccando il decreto di riparto, frutto dell’intesa raggiunta con le associazioni più rappresentative del settore, perché contestato da alcune di queste, con il rischio di ritardare – speriamo di non perderle- la messa a disposizione delle risorse” . Una scelta che Paolo Uggè ha definito assurda, perché produrrebbe “ il permanere di interventi a pioggia, senza vincolarne il trasferimento all’ammodernamento del parco circolante, beneficiando coloro che magari non pagano le imposte e inquinano le città. Occorre invece favorire chi investe nella sostenibilità senza dimenticare che sono state già introdotte misure, opportunamente decise dal governo, che intervengono in favore delle imprese di piccola dimensione”.

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