“Gli affidamenti diretti degli appalti sono un meccanismo molto pericoloso che non aiuta gli amministratori onesti che vogliono le regole a loro tutela e rischia di facilitare i soggetti disonesti. Questi meccanismi di deregulation li abbiamo visti tante volte in azione nel Paese e non hanno dato risultati positivi, mi auguro che non sia questa la strada dello sblocca cantieri. Se parlano di fare affidamenti fino a un milione di euro, questo consentirebbe di fare quasi tutto senza appalti, cosa molto pericolosa per un Paese che ha problemi come corruzione e infiltrazione della criminalità organizzata, e non credo che sbloccherebbe davvero i cantieri”. Continua a leggere
Archivi giornalieri: 18 Marzo 2019
Parte l’autobus senza conducente. Voi sareste pronti ad accomodarvi tranquillamente a bordo?
Sarà Nobina, l’operatore di trasporti pubblici più grande dei Paesi nordici, a “testare” gli autobus a guida autonoma realizzati da Scania su alcune linee nella zona di Stoccolma attraverso una sperimentazione che si svolgerà in due fasi: la prima senza passeggeri mentre la seconda con a bordo pendolari oltre a un conducente per monitorare le operazioni e dare assistenza ai passeggeri. Una precauzione adottata perché “la sicurezza è l’elemento prioritario”, come hanno sottolineato i responsabili delle due aziende protagoniste del progetto pronto a debuttare su strada. Continua a leggere
Sangalli: “Senza infrastrutture l’Italia perde per strada un mare e una montagna di turisti”
“L’Italia ha bisogno innanzitutto di investimenti infrastrutturarli, per sanare carenze che pesano moltissimo sugli scambi commerciali e sul turismo e che, piu’ in generale, fanno perdere al nostro Paese 34 miliardi di euro di Pil all’anno. E quindi sì alle infrastrutture, sì alla Tav”. Lo ha detto il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, intervenendo alla Mobility Conference Exhibition ad Assolombarda. Continua a leggere
Made in Italy spazzato via dall’invasione di merci cinesi? Conftrasporto: “Senza Tav il rischio c’è”
Mentre l’Italia temporeggia, alla fine sarà la Cina a premere per la Tav. Parola di Paolo Uggé, vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio, che basa questa sua affermazione su una convinzione ben precisa, ovvero che tra l’alta velocità e la via della Seta ci sia più di una connessione. Una convinzione che è, allo stesso tempo, una preoccupazione: “’Se si consente alla Cina una sorta di “invasione” e poi non si rafforzano le vie d’uscita dal Paese, non è difficile pensare alle conseguenze”, ha infatti spiegato Paolo Uggè, “con i prodotti cinesi che resteranno nel nostro mercato sostituendo il made in Italy”. Continua a leggere