La moto da 110 e lode? Questa tesi di laurea farà impennare la carriera di uno studente

Ci possono essere molti modi per definire una moto esaltandone la bellezza, la potenza, la facilità di guida: dai più classici, tipo “è il massimo”, oppure “è una vero bomba” ai più strani e perfino da evitare, almeno per i più scaramantici, tipo “è uno schianto”….. Da oggi i motociclisti potranno iniziare a usare un altro modo di dire per lodare una due ruote, affermando che è da “110 e lode”. Ovvero il massimo che si possa ottenere per una tesi di laurea. Ma anche la votazione che Walter Castrogiovanni, 22 anni, siciliano di Lipari, ha ottenuto presentando una tesi particolarissima: una vera e propria moto. Perchè lui di fare come tutti gli altri, ovvero scrivere, stampare e far rilegare la tesi in un bel volume da custodire per il resto della vita, non si è certo accontentato. Lui la sua tesi a due ruote l’ha proprio costruita pronta per farci un giro. Dandole un nome, Valchiria,  che probabilmente non farà fare salti e impennate di gioia ai soliti scaramantici (le valchirie erano esseri mitologici che guidavano  caduti in battaglia  nell’aldilà dei guerrieri governata da Odino), ma caratteristiche tecniche che dopo aver affascinato la commissione d’esame potrebbero conquistare anche qualche azienda produttrice. “Una potrebbe già esserci all’orizzonte, come ha confermato anche  il giovane studente della facoltà di disegno industriale all’università di Palermo che ha già avviato le pratiche per registrare il brevetto della propria creazione che fra le sue caratteristiche ha anche quella d’essere  pluri-configurabile. Progettata con tecniche moderne di modellazione 3D, , Valchiria ha un telaio privo di cannotto di sterzo, e una sospensione anteriore a parallelogramma che consente di utilizzare una forcella rigida e una sospensione connessa. Il motore scelto per farla correre dalla carta alla strada? Un bicilindrico Ducati da 600cavalli.