Il pieno è caro per colpa del fisco, il costo industriale è in linea con l’Europa

Lo stacco Italia, la differenza di prezzo dei carburanti tra il nostro Paese e il resto d’Europa, non c’è più. Almeno per il costo industriale, perché poi, a conti fatti, il pieno in Italia è ancora tra i più cari d’Europa. Secondo le statistiche riferite a febbraio dell’Unione petrolifera, il costo industriale medio dei carburanti italiani (benzina e gasolio ponderati) è inferiore di 0,2 centesimi al litro rispetto alla media europea.

Una novità importante, visto che da almeno cinque anni il cosiddetto “stacco Italia-area Euro” è sempre stato negativo per il nostro Paese. Stando alle tabelle dell’Up, lo stacco della benzina vede l’Italia sopra la media dell’area Euro di 1 centesimo, quello del gasolio è invece favorevole all’Italia per 0,6 centesimi: la media ponderata dei due prodotti, quindi, porta l’Italia in zona virtuosa, con uno stacco di -0,002 euro al litro rispetto a Eurolandia. Andando indietro di qualche anno, si nota che questo valore è stato di +0,011 nel 2015, +0,022 nel 2014, +0,020 nel 2013 e +0,027 nel 2012. A pesare, come noto, in Italia è invece la componente fiscale, a causa della quale il prezzo della verde schizza in seconda posizione in Europa dietro l’Olanda.

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