Pieno più caro per l’auto a pellet, ma con l’Iva al 22% il vero salasso è per le stufe

L’auto a pellet esiste da oltre sei anni, ma non si può certo dire che abbia avuto un successo strepitoso. Ci hanno provato in Svezia, con una vettura ibrida alimentata con biocarburanti chiamata Bioracer. Il veicolo ha una caratteristica molto particolare: funziona grazie a una piccola caldaia a pellet che funge da fonte di calore per un motore Stirling. Quest’ultimo alimenta poi le batterie di un motore elettrico che sposta materialmente il veicolo. Ebbene, anche se non muovono i motori di molte auto e neppure quelle di camion, tram o treni, il pieno di pellet ora costa di più in Italia. L’Iva è infatti stata portata dal 10 al 22 per cento.
Il  pellet viene utilizzato da almeno due milioni di famiglie italiane per alimentare le stufe. Le numerose famiglie che hanno usufruito degli incentivi investendo su tale sistema di riscaldamento, si sentono ora tradite e ingannate. “Il Governo con una mano dà e con l’altra è sempre pronto a togliere”, lamentano da Federconsumatori. “Con l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto, l’aggravio sarà di circa 50 euro a famiglia. Il danno sarà grande anche per l’ambiente: il pellet infatti contribuisce alla riduzione dell’utilizzo delle stufe alimentate con gasolio o gpl. Chiediamo con urgenza un passo indietro del Governo. Non è ammissibile l’avvio di una misura che, come è evidente, andrà a colpire molte famiglie in difficoltà”, dicono sempre i consumatori. Più caro anche il prezzo del pieno per la Bioracer, ma questo particolare non sembra preoccupare.

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