Non si fermò dopo aver tamponato un’auto, chiesti sei mesi per Thiago Motta

Da chi porta o ha portato la maglia della Nazionale italiana ci si aspetterebbe correttezza sempre, anche fuori dal campo. Invece nel dicembre del 2009 l’ex calciatore dell’Inter Thiago Motta non si era fermato dopo aver causato un tamponamento a Veniano. Era diretto alla Pinetina di Appiano Gentile per gli allenamenti. La vicenda è approdata in Tribunale a Como ed è ormai alle battute finali. L’accusa ha chiesto una condanna a 6 mesi, oltre a un anno di sospensione della patente. La sentenza è prevista per il prossimo 23 luglio.
Il calciatore, 32 anni, nato in Brasile ma cittadino italiano, non era presente ieri in aula e ha preferito farsi rappresentare dal suo legale. L’uomo coinvolto nell’incidente, un 62enne di Guanzate, non aveva riconosciuto il giocatore, che era alla guida di una Volvo Xc 90. L’auto di Motta aveva tamponato quella del 62enne, che aveva poi a sua volta colpito una terza vettura. Dopo l’incidente, il calciatore avrebbe detto di essere in ritardo e di non avere tempo per fermarsi. Questo anche se alcuni compagni di squadra, arrivati nel frattempo, lo avessero invitato ad attendere le forze dell’ordine per evitare una denuncia. Thiago Motta è accusato di non aver «ottemperato all’obbligo di fermarsi». Il pubblico ministero Errante Parrino ha chiesto per il calciatore 6 mesi e la sospensione della patente per un anno. Come pena alternativa il giudice potrebbe condannarlo a girare degli spot sulla sicurezza stradale, di certo un calciatore che ha sbagliato verrebbe ascoltato dai giovani.

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