Scocca l’ora della verità per i costi minimi per la sicurezza del trasporto merci

Per i costi minimi di sicurezza dell’autotrasporto scatterà il semaforo rosso perché violano i trattati europei  impedendo la libera contrattazione tra imprese, o invece si accenderà il semaforo verde perché ben più importante  della contrattazione è la garanzia di offrire maggior sicurezza su strade e autostrade, rendendoli dunque compatibili con la normativa comunitaria in quanto soddisfano il requisito dell’utilità sociale? La risposta giungerà dalla Corte di giustizia europea, che lunedì 7 aprile ha fissato a Strasburgo la prima udienza per esaminare la richiesta, avanzata dai giudici del Tar del Lazio, di un pronunciamento sulla legittimità dei costi minimi dell’autotrasporto. Una richiesta che il Tribunale amministrativo regionale aveva fornulato dopo aver accolto un ricorso avanzato da Confetra. Il verdetto del tribunale europeo sarà decisivo per l’applicazione dei costi minimi dell’autotrasporto, considerati una vera e propria battaglia di civiltà dalle associazioni di autotrasportatori, guidate in prima fila da Conftrasporto, e ferocemente  contrastati invece dalla committenza. Nell’udienza del 7 aprile, alla quale parteciperanno esponenti di Conftrasporto decisi a “difendere la legge e la vita delle persone sulle strade”, come ha dichiarato il segretario generale dell’associazione, Pasquale Russo, ci sarà la presentazione scritta dei documenti al giudice, alla quale seguirà, in una seconda udienza, il dibattito fra i legali delle parti, prima delle conclusioni dell’avvocato generale e quindi della sentenza, letta durante un’udienza pubblica finale.