“Il presidente di Confetra, Fausto Forti, sostiene che i costi minimi della sicurezza nell’autotrasporto merci creano incertezze. È esattamente il contrario: chi li applica è invece certo di essere nel giusto e di rispettare le leggi. La vera incertezza la creano semmai proprio le affermazioni di chi, come il presidente di Confetra, sostiene che la sicurezza è un must ma poi invita di fatto a non rispettare i valori dei costi incomprimibili, così come calcolati dal ministero. O siamo di fronte a un imbarazzante controsenso o, peggio, a un’evidente presa in giro nei confronti di tutti quei milioni di cittadini che invece esigono sicurezza sulle strade”. Ad affermarlo è stato Paolo Uggè, commentando l’intervento che il presidente di Confetra, Fausto Forti, ha fatto al convegno “Legalità concorrenza e sicurezza per l’autotrasporto italiano” che si sta svolgendo a Roma nella sede confederale nell’Auditorium della Tecnica in viale Tupini, organizzato da Confindustria e Confetra per rilanciare l’attenzione del mondo politico e imprenditoriale sull’importanza e sulla strategicità dell’autotrasporto italiano per la competitività del sistema delle imprese e per la crescita economica del Paese, nel suo complesso. “Il presidente di Confetra si dice pronto a riconoscere, senza negoziazione, il costo del gasolio e dei pedaggi autostradali”, ha aggiunto il presidente di Fai Conftrasporto e di Unatras. “Bene! Peccato che si sia dimenticato che gli automezzi debbono avere a bordo dei conducenti il cui costo è stabilito per contratto e quindi non modificabile; che vi è anche la voce manutenzione (gomme, automezzo, assicurazione) che, sono certo, il presidente sa bene hanno un riflesso sui costi della sicurezza. A meno che non si voglia sostenere che le gomme, la manutenzione e le coperture assicurative previste per legge non concorrano a generare sicurezza per i cittadini”. Commentando l’intervento del vice presidente di Confindustria Aurelio Regina, secondo il qualei costi minimi perl a sicurezza non funzionano, Paolo Uggè si è ironicamente domandato: Non sara’ perche’ non li applica? Dalle sue affermazioni, e questo è grave, Aurelio Regina dimostra di non conoscerne la struttura. I costi non sono tariffe, ne generano reddito, ma servono solo a evitare che si rispetti la legge sulla sicurezza sociale e della circolazione. il che induce a comportamenti pericolosi che si scaricano sui cittadini incolpevoli. “I costi, ha concluso il presidente di Fai Conftrasporto”, hanno diminuito il numero dei morti. È sbagliato quanto viene sostenuto dal presidente. Dai dati Istat si desume che nel 2011 rispetto al 2010 sono diminuite le tonnellate kilometro del 14 per cento, ma anche che si sono ridotti i decessi del 23 per cento. E i dati Aiscat attestano inoltre che rispetto al 2010 la riduzione del traffico pesante e’ stata dello 0,1 per cento. Forse i dati assunti erano di fonte diversa, ma non credo che si voglia mettere in discussione quelli di Aiscate e Istat. Sempre a sostegno del fatto certo che i costi minimi tutelano la sicurezza devo ricordare al presidente che il Tar del lazio ha riconosciuto invece che i costi della minimi tutelano il bene della sicurezza che risulta essere prioritario rispetto ai vantaggi economici. Mi riferisco alla sentenza con la quale il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata proprio dal Confindustria…”