Le moto saranno più sicure e inquineranno meno. Dal 2016, infatti, saranno più restrittivi i parametri dell’Unione europea per le due ruote. La scorsa settimana, a Bruxelles, i rappresentanti del Parlamento e del Consiglio Ue hanno raggiunto, in anticipo di almeno un mese sui tempi previsti, un accordo di compromesso su un testo che introdurrà l’obbligo di montare il sistema di frenata Abs (anto-blocking system, il consegno elettronico che impedisce alle ruote di bloccarsi) su tutte le moto oltre i 125 cc. di cilindrata che saranno immatricolate dal 2016 e almeno il sistema di frenata combinata, più economico dell’Abs, per motorini e scooter fino a 125cc.
Il testo prevede anche norme molto restrittive per i kit che “truccano” i motorini, potenziando le loro prestazioni ben al di là di quanto prevede la legge (in Italia un “cinquantino” non dovrebbe superare i 45 km/h…). Un’altra novità importante è legata ai parametri per le emissioni. Dal primo gennaio 2016 i motorini dovranno rispettare i livelli Euro3. Un obbligo che potrebbe ridurre drasticamente il parco delle due ruote ammesse a circolare nei centri storici. Le grandi moto, invece, dovranno rispettare lo standard Euro4 dal 2016 e l’Euro5 dal 2020. Soddisfatta l’Associazione europea dei costruttori di moto, che ha combattuto contro la proposta di introdurre l’obbligo di montare il costoso sistema Abs su tutte le due ruote a partire dal primo gennaio 2013. L’industria europea, già colpita dalla crisi, rischiava di essere strangolata dall’aumento dei costi che sarebbe stato inevitabilmente scaricato sul prezzo all’utente. In più, ha sempre sostenuto l’Acem, l’Abs di fatto è inutile per i motorini e gli scooter. A quelle velocità, hanno sostenuto gli esperti, è più efficace il sistema Cbs (sistema a frenata combinata, che distribuisce cioè automaticamente tra ruota anteriore e posteriore la pressione fatta sulla leva o sul pedale).