“Ho deciso di scrivere questa mail dopo aver visto le immagini relative alla protesta NO TAV verificatasi in Val di Susa, nelle quali si vedeva chiaramente ostacolato lo svolgimento del lavoro di trasporto. Essendo un autotrasportatore, mi chiedo con quale diritto venga bloccato il nostro lavoro quotidiano di trasporto merici e se la Fai, come sindacato, possa intervenire per evitare tutto ciò, senza così creare danni a noi lavoratori”. E questo il messaggio che un autotrasportatore ha inviato alla Fai di Brescia, dopo aver seguito in tv le immagini della protesta e dei pesantissimi disagi che gli oppositori alla nuova linea di treni ad alta velocità hanno causato a centinaia di autotrasportatori, costretti, in molti casi, a restare fermi per strada in cabina, sotto il sole, e in molti casi senza acqua. Alla Fai di Brescia l’autotrasportatore, ha anche scritto che ora aspetta “una risposta concreta come garanti dei diritti dei trasportatori!” Chi non vuole la realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino – Lione, che è parte del progetto Prioritario 6 pianificato dall’Unione europea per attraversare trasversalmente il continente fino al confine con l’Ucraina, ha diritto di far sentire la sua voce, sostiene in pratica l’autotrasportatore, ma non per questo deve danneggiare altre persone c he stanno lavorando. Un messaggio sicuramente condiviso da migliaia di camionisti.