“No Tav, chi protesta danneggia i trasportatori. La Fai ci tutelerà?”

“Ho deciso di scrivere questa mail dopo aver visto le immagini relative  alla protesta NO TAV verificatasi in Val di Susa, nelle quali si vedeva chiaramente ostacolato lo svolgimento del lavoro di trasporto. Essendo un autotrasportatore, mi chiedo con quale diritto venga bloccato il nostro lavoro quotidiano di trasporto merici e se la Fai, come sindacato, possa intervenire per evitare tutto ciò, senza così creare danni a noi lavoratori”. E questo il messaggio che un autotrasportatore ha inviato alla Fai di Brescia, dopo aver seguito in tv le immagini della protesta e dei pesantissimi disagi che gli oppositori alla nuova linea di treni ad alta velocità hanno causato a centinaia di autotrasportatori, costretti, in molti casi, a restare fermi per strada in cabina, sotto il sole, e in molti casi senza acqua. Alla Fai di Brescia l’autotrasportatore, ha anche scritto che ora aspetta “una risposta concreta come garanti dei diritti dei trasportatori!” Chi non vuole la realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino – Lione,  che è parte del progetto Prioritario 6 pianificato dall’Unione europea per attraversare trasversalmente il continente fino al confine con l’Ucraina, ha diritto di far sentire la sua voce, sostiene in pratica l’autotrasportatore, ma non per questo deve danneggiare altre persone c he stanno lavorando.  Un messaggio sicuramente condiviso da migliaia di camionisti.

16 risposte a ““No Tav, chi protesta danneggia i trasportatori. La Fai ci tutelerà?”

  1. Il trasportatore di Brescia ha tutte le ragioni per protestare e per rivendicare i diritti di chi lavora duramente per garantire che la”gente”, anche quella che abita nella Val Susa, possa trovare sugli scaffali dei mercati, ciò che serve per le proprie famiglie.

  2. MA cosa volete che importi alla gente di noi trasportatori. Niente! Il presidente Napolitano che interviene ogni volta che un lavoratore muore non ha mai ritenuto di dover spendere una parola quando muore uno di noi. Già, se a rimetterci la pelle siamo noi camionisti, è un incidente stradale non una morte sul lavoro. Visto poi la sentenza del Tar del Lazio che ha imposto al Governo di vietare la circolazione dei mezzi pesanti nei giorni che precedono e seguono le festività, vuol dire che potremo lavorare solo quattro giorni alla settimana. Con questa magistratura pensate che una azione civile per ottenere il riconoscimento dei danni patiti da noi trasportatori ottenga una sentenza favorevole? Ma se sono loro a volerci fermare. Che il Berlusca abbia ragione?

  3. Il Berlusca attualmente mi risulta impegnato ad aumentarci le tasse (dopo aver giurato che le avrebbe abbassate….). Cavaliere, cosa fai, ci freghi? Anzi, ci de(Ruby)? E pensare che l’ho anche votata….

  4. Chi ha visto il Tg 2 di martedì sera avrà notato , spero, una cosa: che di fronte a degli incivili violenti (compreso qualche solito pagato sottobanco dai partiti) che protestavano, ci sono stati camionisti fermi sotto il sole per ore senza acqua che hanno tenuto un comportamento da veri signori. Complimenti davvero all’autotrasportatore intervistato….

  5. Rispondo ad Attilio.Giorgio Napolitano, sotto questo punto di vista, è stato la peggior delusione che potesse esserci….

  6. Cribbio, ma quand’è che impareremo che uno non può ledere i diritti altrui per nessuna ragione al mondo? Vogliono protestare? Facciano dei sit in davanti al Parlamento, davanti alla Rai e a Canale 5, facciano qualche strip-tease sui prati della Val Susa (certi tg ci andrebbero a nozze). Qualsiasi cosa ma senza rompere i c…… a chi lavora!!!!!

  7. Solidarietà e comprensione verso i colleghi che stanno subendo i disagi. Non dimentichiamo però che anche la nostra categoria, durante i fermi, provoca disagi. Se vogliamo comprensione dobbiamo anche offrirla.

  8. Parlano proprio i camonisti, quelli che qualche anno fa a dicembre fregandosene dei diritti di milioni (milioni!!!!!) di italiani hanno paralizzato il Paese per tre giorni bloccando i loro tir…. Da che pulpito viene la predica….

  9. Sbaglio o ogni volta che c’è da avanzare qualche pretesa i signori autotrasportatori minacciano fermi dei tir a tutto andare?

  10. Il camionista intervistato ha avuto il buon gusto di rispondere in quel modo perché si ricordava quali disagi hanno causato loro agli italiani 4 anni fa….

  11. Porca p…., avete messo a ferro e fuoco il Paese (ricordate i distributori senza benzina perché i tir erano fermi per protesta) e adesso avete il coraggio di fare la predica agli altri?

  12. Posso fare un piccolo distinguo: qui poche persone protestano incivilmente (i camionisti di poliziotti in ospedale non ne hanno mandati!) per fermare il progresso. In occasione del fermo dei Tir c’erano decine di migliaia di posti di lavoro in pericolo, migliaia di famiglie sulla strada… C’è una qualche differenza mi sembra…

  13. predica o non predica, distinguo o non distinguo, preparatevi tutti perchè tra poco ci sarà un bel fermo, ma non per protesta, perchè SI CHIUDE BOTTEGA!!

  14. Mettiamo subito le cose in chiaro. Gli autotrasportatori quando effettuano delle proteste (l’ultima risale a quattro anni fa) chiedono non certo aumenti ma rispetto delle leggi sulla sicurezza. Mi pare che ogni persona obiettiva e informata prima di fare certe affermazioni come quelle che ho letto dovrebbe approfondire perché degli operatori che ci rimettono del loro decidono di fermare i loro automezzi. Chiedere al Governo di far rispettare le leggi sulla sicurezza è ben diverso da chi vuole bloccare opere che sono state decise a livello europeo nell’interesse del Paese. Attaccare la polizia e fare azioni violente e di vandalismo nei confronti dei tutori dell’ordine non è certo da paragonare a qualche episodio di nervosismo che talvolta sfocia in azioni, anche queste condannabili, ma sempre effettuate tra gli appartenenti alla categoria. Capisco che noi camionisti possiamo essere antipatici ma il giorno che tutti insieme decideremo di tenere i nostri automezzi nei piazzali allora tutti i signorini benpensanti si renderanno conto di quanto sia essenziale il nostro operare.

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