Carenze infrastrutturali, botta e risposta tra Giachino e Lovelli

“Negli ultimi due anni e mezzo la crisi ha sottratto risorse per le infrastrutture, ma ora torneremo a investire. Stiamo già lavorando per ridurre le inefficienze logistiche, attraverso interventi a costo zero”. Bartolomeo Giachino, sottosegretario al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, ha difeso l’azione del governo nel corso del convegno su “Trasporto su strada: assicurazione e costi collettivi”, tenutosi la scorsa settimana a Genova e organizzato dall’Unione Europea Assicuratori. Giachino ha ricordato le agevolazioni concesse dal Ministero all’autotrasporto, che dovrebbero incidere anche sui costi assicurativi, attraverso il sostegno del Fondo di Garanzia per il Credito e la possibilità di dotarsi delle scatola nera – anche a spese dell’esecutivo – per avere maggiore accesso all’assicurazione. Sul fronte della logistica il sottosegretario ha annunciato l’impegno di ridurre annualmente del 10 per cento i costi dovuti alle inefficienze logistiche, che nel complesso pesano sulla collettività per 40 miliardi di euro ogni anno. Tre le misure già avviate: la legge per ridurre i tempi di carico e scarico per la grande distribuzione; lo sportello unico doganale, per snellire le procedure sui prodotti che entrano in Italia; un accordo con l’Anci che obbliga i Comuni a concordare con i trasportatori le misure sul traffico.
Mario Lovelli, deputato Pd della Commissione Trasporti della Camera, ha sottolineato come su 237 miliardi di euro previsti dal Piano delle Infrastrutture strategiche del Governo, solo 93 miliardi sarebbero disponibili. “Non si possono fare mega-piani di sviluppo senza stabilire delle priorità”, ha detto Lovelli, “perché poi succede come la Tav Torino Lione e il Valico dei Giovi, ancora sulla carta. Evidentemente mancano le risorse, ma occorre calibrare il Patto di stabilità sulle esigenze degli enti locali, che poi sono quelli più coinvolti nelle opere che interessano i cittadini. Inoltre serve un’authority indipendente sui trasporti che stabilisca regole uguali per tutti, mentre oggi il settore è dominato dalle lobby, che condizionano l’azione del Governo”.
Sull’aumento dei premi assicurativi si è soffermato Claudio Donati, segretario generale di AssoTir, che rappresenta circa 3000 imprese di autotrasporto. “L’aumento dei premi degli ultimi anni ha fortemente penalizzato il settore”, ha ricordato Donati, “al Sud. Non dimentichiamo che il comparto è formato in gran parte da piccole imprese, che fanno fatica a sopravvivere”. Su 116.000 imprese infatti, 100.000 hanno meno di cinque dipendenti e la metà sono monoveicolo. “Spesso i vettori vengono sottopagati”, dice Giuseppe Mele, vice direttore Politiche Industriali di Confindustria, “ma la soluzione sta nella definizione di un quadro certo di regole. La fissazione di costi minimi, che a breve verrà estesa a tutti i contratti di trasporto, ridurrà l’efficienza e la concorrenza”.
Sandro Salvati, presidente della Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale ha richiamato l’attenzione sugli incidenti: 4.237 morti nel 2010 (il 30% sotto i 30 anni), 1 milione di feriti e 30 miliardi di costi sociali. “È la più grossa sciagura del nostro Paese”, ha ribadito Salvati, “sulla quale serve una forte presa di posizione delle istituzioni”.
“Resta il nodo irrisolto delle burocrazia, che continua a frenare lo sviluppo del Paese e nessuno affronta”, ha concluso il presidente di Uea Elio Pugliese. “Ci auguriamo che questo incontro sia il preludio di un tavolo permanente tra istituzioni, imprenditori, assicuratori e consumatori, per affrontare finalmente i problemi del sistema Italia in un’ottica di largo respiro”.