Un camion su cinque, di quelli controllati dalla dogana svizzera, presenta irregolarità. Questo il bilancio delle dogane commerciali elvetiche, che continuano a fare ottimi affari. Sono state 3,3 milioni le pratiche evase nel corso del 2010. Elevati di conseguenza gli introiti, ben 828 milioni di franchi (637 milioni di euro con il cambio attuale), con un incremento del 5 per cento rispetto al 2009.
“Si è registrato pure un aumento nelle pratiche di sdoganamento all’importazione (+ 15,5 per cento), in quelle relative all’esportazione (+ 6 per cento) e nelle pratiche al transito (+ 12 per cento). La crescita dinamica dell’economia svizzera e la conseguente evoluzione positiva degli scambi commerciali sono alla base dell’aumento delle pratiche doganali trattate nel 2010. In questo contesto osserviamo che oltre il 98 per cento di tutte le dichiarazioni sono presentate elettronicamente e oltre l’80 per cento degli sdoganamenti, dopo selezione basata su criteri di rischio, avviene senza alcun supporto cartaceo” si legge sul portale ticinonline.ch.
Ma torniamo alle irregolarità su chi trasporta le merci. Le forze dell’ordine svizzere passano per essere decisamente pignole, ma le irregolarità sono comunque diminuite del 65 per cento, 371 quelle dello scorso anno rispetto alle 1.089 del 2009. Si tratta in particolare di mancato pagamento dei diritti doganali e di evasione dell’Iva. “In contrapposizione sono state inasprite le sanzioni amministrative che, per i casi gravi e di dolo, può portare al divieto di esercitare la professione e al divieto della ditta di operare in dogana” si legge ancora sul portale. In crescita anche i camion che sono transitati dalla Svizzera. Alla dogana di Chiasso l’incremento si attesta al 6,6 per cento. L’ultimo aumento riguarda le violazioni del diritto dei beni immateriali (falsificazioni) notificate: con l’inclusione della pirateria di marchi, dei diritti d’autore, di design, dei brevetti, sono state 51 (17 nel 2009). “Le falsificazioni – aggiunge ticinonline.ch – riguardavano in particolare articoli di valigeria, abiti e orologi. Le inchieste penali per contrabbando organizzato, svolte dalla sezione antifrode doganale di Lugano, sono state 226 (366 nel 2009), nella maggior parte dei casi per sottrazione dell’imposta sul valore aggiunto e del dazio”.