Il mafioso si fa chiamare Camion, arrestate 63 persone a Palermo

Legare i camionisti a notizie non proprio positive pare essere diventato uno sport nazionale. Questa volta però i massmedia non sono per nulla coinvolti. Si faceva chiamare “Camion”, ma con l’autotrasporto non aveva nulla a che fare. Era semplicemente un affiliato a Cosa Nostra. Un suo collega era “Pizza”, l’altro “Y”. Ecco i nomi in codice dell’esercito del pizzo sgominato all’alba di lunedì dalla squadra mobile di Palermo, che ha arrestato 63 persone.
“Il retroscena – si legge su un’agenzia di Adnkronos – emerge dalla lettura dei numerosi ‘pizzini’, fogli di carta piegati e scritti dai boss, trovati nel novembre del 2007 nel covo dei boss mafiosi Salvatore e Sandro lo Piccolo, ritenuti a capo dell’esercito di Cosa nostra. Tra le vittime del pizzo della mafia, come ricostruito dalla Polizia, imprenditori impegnati in lavori di ristrutturazione dell’aeroporto ‘Falcone e Borsellino’ di Palermo, ma anche imprenditori impegnati nella realizzazione di una caserma militare e di un asilo materno”.
Inoltre, nel corso delle indagini sfociate nell’operazione Addiopizzo 5, gli investigatori hanno trovato ulteriori riscontri sull’omicidio del boss di Resuttana Giovanni Bonanno e al successivo occultamento del suo cadavere, sotterrato in un terreno destinato a lottizzazione nel territorio di Carini. Sono complessivamente 184 le persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta Addiopizzo. Decine le estorsioni scoperte.

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