Uggé: sbagliato lasciar guidare
un mezzo pesante a un settantenne

“Il testo approvato dopo dieci mesi al Senato sul Codice della strada va sicuramente valutato in maniera positiva (in particolare  modo per quanto riguarda le  modifiche che riguardano gli autisti di camion o pullman sorpresi alla guida in stato di ebbrezza, ma anche sulla necessità che prima dell’assunzione le imprese possano richiedere  a chi vorrebbe essere assunto la dimostrazione di non essere soggetto che fa uso di sostanze stupefacenti o di sostanze alcooliche), ma non si possono tuttavia evidenziare anche alcune modifiche che suscitano perplessità”. Così Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto, commenta le nuove norme sulla sicurezza stradale inserite nel disegno di legge approvate dal Senato. Le perplessità  riguardano in particolar modo “l’aver elevato da 65 anni a 70 anni la possibilità di poter condurre un veicolo pesante; il divieto di vendita di prodotti alcolici in alcune ore notturne; la possibilità di guidare per alcune ore al giorno anche in caso di patente ritirata; la rateizzazione per persone aventi un reddito basso; l’obbligo per i ristoranti di dotarsi di etilometro”. E, ancora,  fra i passaggi del nuovo disegno di legge che non convincono affatto Paolo Uggè, ci sono  “la timidezza” che ha evitato di elevare su alcuni tratti autostradali la velocità a 150 km/orari e la non previsione per i conducenti delle cosiddette auto blu di norme che tengano conto della loro attività particolare, frutto”, sottolinea il presidente nazionale di Fai Conftrasporto, “di demagogie sciocche che non dovrebbero condizionare in alcun modo il lavoro dei parlamentari. In sostanza comunque il giudizio  non può che essere complessivamente positivo (così come è estremamente significativo il fatto che  molte delle richieste accolte sono frutto di richieste precise che la nostra confederazione ha presentato e che, dunque, la classe politica abbia imparato ad ascoltare gli addetti ai lavori). Anche se alcune “marchette” o decisioni poco realistiche potevano essere evitate”.