A Roma ottanta attraversamenti pedonali “a rischio” verranno messi in evidenza con un’innovativa vernice luminosa. L’iniziativa, che ha preso il via negli scorsi giorni, nasce da un’idea della Fondazione Ania per la sicurezza stradale insieme con il Comune di Roma. D’altronde, i dati dell’incidentalità nella Capitale sono allarmanti: nel 2008 si sono registrati 190 morti sulle strade di Roma, 52 dei quali erano pedoni che sono stati travolti sulle strisce. Numeri che hanno fatto di Roma una delle peggiori capitali d’Europa in fatto di sicurezza stradale. Proprio per cambiare questi dati, la Fondazione Ania, d’accordo con il Comune, ha iniziato un monitoraggio per individuare i punti più a rischio delle strade di Roma.
Grazie alle segnalazioni dei cittadini e degli utenti della strada sulle criticità infrastrutturali si sono individuati gli attraversamenti più a rischio nella capitale, che ha portato alla stesura di un piano di intervento con lavori per i prossimi 3 mesi.
Per mettere in sicurezza le strisce pedonali viene utilizzata una vernice bianca, che garantisce maggiore luminosità sia di giorno sia di notte e in qualsiasi condizione atmosferica, antiscivolo e con una lunga durata garantita dalla resistenza ai fattori atmosferici e ai raggi UV. Tutti elementi che sono una garanzia per i pedoni che attraverseranno su strisce più visibili per gli automobilisti. Ma anche più sicure per i motociclisti, che non dovranno più temere le “scivolate” causate dalla vernice delle strisce.
“Quello che dobbiamo tenere presente è che Roma è anche una città turistica”, spiega Sandro Salvati, presidente della Fondazione Ania. “Un cittadino di Amburgo, Londra o Stoccolma sa che nella sua nazione l’attraversamento pedonale è “terreno blindato”. Da noi non è così e dobbiamo lavorare per cambiare l’approccio culturale degli automobilisti italiani. Lo scopo della Fondazione Ania non è solo quello di criticare ma anche di proporre soluzioni: la nostra filosofia è quella del “fare” e per questo siamo arrivati a questa iniziativa. Alla fine dei lavori ci faremo carico di monitorare l’efficacia degli interventi. Dopo l’etilometro e le strisce realizzeremo altri progetti con il Comune di Roma anche per il monitoraggio dell’incidentalità. Puntiamo a contribuire a rendere Roma un modello per la sicurezza stradale”.