Noleggio con conducente,
settore dimenticato dal Governo

Doveva essere un’occasione per fare il punto sulla situazione del trasporto merci e passeggeri nel nostro Paese, per individuare i principali ostacoli che migliaia di autotrasportatori incontrano nel loro lavoro quotidiano e per individuare le strade per aggirarli, per parlare degli interventi del Governo a favore dei trasporti, del fondo di garanzia per le Pmi (piccole e medie imprese) di autotrasporto, delle nuove normative del trasporto persone, di contratti e politica sindacale. Invece, l’incontro sul trasporto organizzato da Confartigianato Imprese di Cuneo sabato 13 marzo nella sala polivalente del Castello di Fossano e intitolato “Convegno provinciale trasporto merci e viaggiatori: è ora di fare il punto della situazione” si è trasformato in una vera e propria bagarre con la quasi totalità degli operatori del settore auto-bus operator, che si chiamano anche Ncc, cioè noleggio con conducente, che hanno abbandonato l’aula per protesta. Tutto è iniziato dopo l’intervento del sottosegretario ai Trasporti, Bartolomeo Giachino (che ha illustrato il lavoro svolto a livello istituzionale, in special modo il fondo di garanzia per il settore degli autotrasporti che ha definito “il fiore all’occhiello”) quando alcuni imprenditori del settore del noleggio con conducente hanno chiesto cosa intendesse fare in merito alla legge che penalizza il settore, al punto da compromettere la possibilità, per molti operatori, di continuare a lavorare, agevolando solo la categoria dei tassisti. Alla risposta del sottosegretario ai Trasporti, che si è dichiarato incompetente in materia, sono partite le critiche.  “Sono anni che faccio sacrifici”, ha denunciato un’imprenditrice, “io lavoro con le fabbriche andando a prendere le persone alla stazione o all’aeroporto. Questa norma impone che io non possa aspettare e che tra un viaggio e l’altro debba tornare in sede”. “E allora, per avere risposte concrete a chi dobbiamo rivolgerci?”, le hanno fatto eco altri operatori in sala, “e alla fine, se non è mai colpa di nessuno cosa paghiamo una tessera a fare? Si può sapere a chi dobbiamo rivolgerci prima che si approvi una legge che non ci permetterà più di lavorare?”. Una delusione, quella di moltissimi operatori, accentuata dal fatto d’aver “perso mezza giornata di lavoro per presenziare a un convegno” servito solo, secondo molti, “a confermare la spiacevole sensazione di non sentirsi rappresentati né tutelati dall’associazione, il cui comportamento a livello nazionale è stato penalizzante per la categoria Ncc, agevolando invece i tassisti.” “Sono molto dispiaciuto che questo convegno abbia registrato queste proteste”, ha dichiarato il presidente di Confartigianato Imprese Cuneo, Domenico Massimino. “Mi impegno personalmente a far sì che, tramite i rappresentanti della vostra categoria, abbiate delle risposte. Anche le proteste servono per prendere atto di una situazione e cercare di lavorare per il meglio”. Aldo Caranta, rappresentante provinciale Trasporti Confartigianato Imprese di Cuneo, ha invece approfittato del convegno per denunciare come “dopo 30 anni di promesse fatte dai politici, la situazione delle infrastrutture nella provincia sia sempre la stessa. Prima delle elezioni tutti promettono e poi si dimenticano” ha dichiarato Caranta, aggiungendo che “la tanto decantata Cuneo-Asti, tratta che qualcuno ha fatto per interessi propri, servirà a pochi, perché l’uscita a Massimini allunga la strada di diversi chilometri, con ulteriori costi di carburante e pedaggio, oltre al tempo in più. Quindi noi autotrasportatori continueremo a percorrere le altre strade”.