L’autotrasporto arranca e per aiutarlo lo Stato cosa fa? Gli scarica addosso un’altra tassa

Il settore dell’autotrasporto, che oltre a subire una situazione di scarsa competitività nel mercato (con un meno 25 per cento di fatturato registrato nel 2020, come comfermato proprio nei giorni scorsi dai responsabili   dell’Osservatorio congiunturale trasporti dell’Ufficio studi di Confcommercio) sta affrontando con estrema difficoltà la crisi pandemica e i suoi effetti non può essere costretto ora a  pagamento del contributo all’Autorità di regolazione dei Trasporti. Ad affermarlo sono i responsabili di Unatras, il Coordinamento nazionale delle associazioni di rappresentanza del trasporto merci, esprimendo “ totale insoddisfazione per i contenuti illogici di una  sentenza del Consiglio di Stato  che stabilisce un principio contro l’autotrasporto,  includendo quest’ultimo tra i soggetti tenuti al  pagamento del contributo all’Autorità di regolazione dei Trasporti, in base al fatto che usufruisce dei servizi di un soggetto regolato quali sono i concessionari autostradali. “Il settore dell’autotrasporto viene colpita dall’affermazione di un folle e inaccettabile principio in base a una modifica normativa avvenuta nell’iter di conversione del Decreto Genova”, si legge in un comunicato stampa di Unatras nel quale si afferma che “preso atto degli effetti dirompenti che tale sentenza potrebbe avere sulle imprese di autotrasporto, si chiede un  urgente intervento del ministero dei Trasporti  e di avviare un’interlocuzione immediata con l’Autorità dei Trasporti che possa escludere qualsiasi ipotesi gravosa sugli autotrasportatori ed evitare episodi di agitazione della categoria”.

3 risposte a “L’autotrasporto arranca e per aiutarlo lo Stato cosa fa? Gli scarica addosso un’altra tassa

  1. Aspettiamo di vedere chi sara’ il prossimo ministro dei trasporti e poi se si azzardano a farci pagare l’assurda gabella dell’Autorita’ dei trasporti il Grande Draghi si trovera’ a gestire un fermo da far tremare le gambe anche a lui “salvatore della patria”…

  2. Autorità di regolazione dei Trasporti: cambiano i governi, arrivano i nuovi movimenti che promettono che tutto cambierà, ma certi carrozzoni statali di cui non si capisce la ragione d’esistere (o forse la si comprende fin troppo bene….) continuano a resistere. Finchè non verranno cancellati gli entri inutili sarà impossibile riporre nuovamente fiducia in una classe politica che, oggettivamente, ha fatto di tutto e di più per apparire ali occhi di noi “persone normali” assolutamente ingiustificabile….

  3. Il mondo dell’autotrasporto è stato zitto e buono negli ultimi anni subendo di tutto e di più (compreso un ministro che non sapeva neanche di cosa parlava….): Adesso con un presidente del Consiglio che l’Europa ci invidia qualche esponente della categoria invoca, dopo una manciata di giorni dalla sua discesa in campo, “un fermo da far tremare le gambe anche a lui “salvatore della patria”…”. Non ho mai avuto la sensazione che quella dei camionisti sia una categoria di cervelli particolarmente brillanti, ma qui si passa il segno…..

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