Cashback dal benzinaio: fare 60 centesimi di rifornimento è una “furbata stupida”

Una fila di scontrini, sovrapposti uno all’altro, che testimoniano una serie di rifornimenti di carburante per importi di pochi centesimi di euro pagati praticamente per poche “gocce” di benzina o gasolio per volta. La fotografia, scattata in un’area di servizio di Codogno, nel Lodigiano, e inviata a stradafacendo.tgcom24.it è l’ennesima conferma della nuova “mania” scatenata dal Cashback e, soprattutto dal Super Cashback, novità introdotte dal Governo che riguardano, nel primo caso un rimborso da parte dello Stato del 10 per cento sulle spese effettuate dal 1° gennaio al 30 giugno 2022, effettuando 50 pagamenti a semestre con carta o bancomat e tramite pos (fino a ottenere un rimborso fino a 150 euro a semestre) e nel secondo un super premio da 1.500 euro a semestre. Una maniacale corsa al rimborso (che riguarderà però solo per i primi 100 mila consumatori che totalizzeranno il maggior numero di transazioni) che sta creando non pochi problemi ai benzinai dove si stanno moltiplicando i casi di “furbetti” che per assicurarsi il rimborso non esitano a fare prelievi a raffica. Come accaduto proprio nel lodigiano, con 16 prelievi per pagare in tutto 2 euro di carburante. Una spesa “ridicola”, che porta però alla moltiplicazione delle spese vive per i benzinai (già esasperati da questa nuova moda che testimonia, oltretutto l’ignoranza di chi la segue, visto che il sistema funziona solo se le transazioni sono effettuate in giorni diversi): ogni volta che un cliente fa queste transazioni “a raffica” infatti il benzinaio ne paga le spese, cioè la commissione bancaria e il costo della carta della ricevuta. Una spesa in più non da poco visto che un rotolino di carta per la ricevuta costa 12 euro e c’è stato chi, per pagare pochi euro di carburante, quel rotolino l’ha mezzo consumato. Sono già diversi i benzinai che hanno lanciato un appello ai “clienti”, spiegando loro che la “nuova mania da Cashback e Super Cashback” rischia di diventare così per loro un serio danno, destinato ad aggravare una situazione resa già pesantissima dalla pandemia Covid che, per alcuni gestori di stazioni di rifornimento, ha fatto segnare cali dei fatturati anche del 60 o 70 per cento. Un danno al quale nessuno desidera si aggiunga ora la beffa del rimborso Cashback.