Auto elettriche, entro il 2020 ci saranno 72mila punti di ricarica in Italia

L’Italia dovrà realizzare, entro il 2020, 72mila punti di ricarica per i veicoli elettrici. Il dato emerge da una proposta di direttiva, approvata a larga maggioranza (30 voti a favore e sette contrari) dalla commissione Trasporti del Parlamento europeo, finalizzata alla realizzazione di un’efficiente e capillare rete di distribuzione dei carburanti alternativi per ridurre la dipendenza dal petrolio e tagliare le emissioni di gas serra. La direttiva prevede requisiti e obiettivi minimi obbligatori da raggiungere entro il 2020: dal numero di punti di ricarica per i veicoli elettrici e per i veicoli a gas naturale e idrogeno, a standard unici per la ricarica delle auto elettriche.

Il Paese che, secondo la direttiva del Parlamento europeo, dovrà realizzare il maggior numero di punti di ricarica per veicoli elettrici è la Germania (86mila), seguita da Italia (72mila), Regno Unito (70mila) e Francia (55mila). Ora la proposta sarà al centro di un negoziato con il Consiglio. L’obiettivo è di arrivare a un accordo entro la primavera del 2014.
“La proposta approvata dal Parlamento europeo è senz’altro di buon auspicio. 72mila punti di ricarica in Italia entro il 2020”, dichiara il direttore comunicazione di Renault Italia Francesco Fontana Giusti, “rappresenterebbero un utilissimo supporto e un terreno fertile per una più rapida adozione dei veicoli elettrici nelle nostre città”. Inoltre, ”coordinandone la diffusione attraverso l’indicazione di quote per Paese, si potrà favorire un’evoluzione omogenea”. Ma un ingrediente ”altrettanto necessario” è per Fontana Giusti ”il supporto all’acquisto di questi veicoli”. La necessità di incentivi per lo sviluppo dei veicoli elettrici in Italia viene evidenziata anche dal direttore relazioni esterne di Peugeot Italia Eugenio Franzetti. ”Vendendo di più si abbasserebbero i costi di produzione e questo sarebbe un ulteriore stimolo all’abbassamento dei prezzi di listino che incentiverebbe ancora di più le vendite”. ”Guardiamo con attenzione e favore a tutte le misure normative nella direzione della promozione delle vetture più virtuose, siano esse elettriche o alimentate con carburanti tradizionali”, precisano da Bmw Italia, mentre il direttore generale Mercedes-Benz Italia Roland Schell evidenzia come Mercedes ”con smart electric drive” sia stata ”un pioniere della mobilità elettrica, e accoglie quindi con piacere ogni provvedimento utile allo sviluppo di una rete di infrastrutture per la ricarica”. In Italia Enel ha già installato 1.300 punti di ricarica, di cui circa la metà in ambito pubblico. “L’iniziativa del Parlamento europeo è importante per la promozione della mobilità elettrica e per il raggiungimento dei target di sostenibilità ambientale dell’Unione europea”, rileva il direttore divisione infrastrutture e reti di Enel Livio Gallo, aggiungendo però che ”lo sviluppo della rete deve essere contestuale a quello del mercato delle auto elettriche, per scongiurare il pericolo di una obsolescenza della tecnologia e garantire un servizio migliore a tutti”.

Una risposta a “Auto elettriche, entro il 2020 ci saranno 72mila punti di ricarica in Italia

  1. Se tanti soggetti prenderanno a cuore la questione, così come sta già facendo Enel e come auspicano le grandi case automobilistiche, sicuramente gli obiettivi sono raggiungibili. Sarebbe un grande esempio di civiltà da parte di tutti noi.

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