Letterina a Babbo Natale, ecco i dieci desideri degli automobilisti italiani

Il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, ha scelto un modo singolare per puntare i riflettori sul mondo dell’auto. Una vera e propria lettera a Babbo Natale. Dieci desideri per oltre un milione di automobilisti. “Si avvicina il Natale e visto che siamo stati buoni”, scrive il presidente dell’Aci, “non ci rimane che scrivere idealmente a Babbo Natale. Nella nostra letterina chiediamo: la riduzione del carico fiscale sull’auto; la rimodulazione delle accise sui carburanti; l’abolizione del dannoso superbollo sui veicoli più potenti; il varo del nostro progetto di legge sulla rc-auto in grado di ridurre del 40 per cento il costo delle polizze;

investimenti più certi e costanti per la sicurezza stradale; l’obbligo di un corso di guida sicura entro tre anni dal conseguimento della patente o per il recupero dei punti; il rilancio del trasporto pubblico locale; l’incentivazione allo sviluppo di forme di smart mobility nelle città; il passaggio da spending a producing review nelle logiche di rivisitazione delle politiche nazionali e locali per salvaguardare l’efficienza e la qualità dei servizi della pubblica amministrazione; la tutela della passione degli italiani per l’auto che anima da sempre un istituzione storica e al tempo stesso innovativa come l’Aci. Solo. Facilitiamo la vita pure a Babbo Natale!”
Il 2012 è stato del resto un anno orribile per l’auto italiana: “Immatricolazioni sprofondate a livelli del 1978″, scrive l’Aci, “mercato dell’usato a -10 per cento rispetto al 2011; drastica battuta di arresto del rinnovo del parco circolante; carburanti aumentati del 15 per cento in 12 mesi; imposizione fiscale sugli automobilisti a livelli insostenibili. Le famiglie hanno provato a risparmiare riducendo l’uso dell’auto ma ciò nonostante la spesa è aumentata fino a superare i 3.500 euro. Il comparto economico ne esce con le ossa rotte: ogni giorno un concessionario ha chiuso i battenti; migliaia di lavoratori sono in cassa integrazione e migliaia non hanno più un lavoro; le Case produttrici dirottano gli investimenti verso mercati più favorevoli e l’italianissima Fiat annuncia la fusione con l’americana Chrysler. Tutto ciò è imputabile alla crisi economica, ma sono innegabili le responsabilità di chi è al volante del Paese, attento più a salvaguardare la presentabilità del veicolo, non abbozzando il paraurti, che a garantire l’efficienza del motore e degli organi vitali, mettendo l’olio e la benzina”.

Una risposta a “Letterina a Babbo Natale, ecco i dieci desideri degli automobilisti italiani

  1. Magari anche un fiasco di olio buono e di vino di prestigio… Con che cosa si pagano questi interventi visto che le casse dello Stato sono vuote? Con qualche nuovo aumento delle tasse? O riduzioni delle pensioni? Io sono stanco di pagare due volte per chi danneggia le strade. Pago quando utilizzo le vetture a noleggio o taxi e pago con le mie tasse che vengono utilizzate anche per pagare la manutenzione di chi con le autovetture danneggia le stesse.

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