Unatras: “Tagliare i fondi all’autotrasporto? Un atto irresponsabile. Il futuro è a rischio”

“Tagliare i fondi dell’autotrasporto? Un atto irresponsabile”. È questo il titolo di un comunicato stampa diffuso dall’Unatras nel quale l’unione nazionale delle associazioni dell’autotrasporto merci lancia un nuovo allarme sulla crisi del settore. “Una congiuntura nella congiuntura: questa la drammatica situazione che sta investendo l’autotrasporto italiano”, si legge nella nota. “Semplicemente piove sul bagnato e in questa drammatica situazione dell’intera economia italiana l’autotrasporto sembra essere destinato ad assorbirne il prezzo maggiore”. 

“I continui incrementi dei costi di gestione come quelli del carburante, delle assicurazioni, dei pneumatici, dei pedaggi o della tassazione per le accise e per l’imposta provinciale di trascrizione (Ipt) stanno trasformando la normale conduzione dell’impresa in un vero e proprio stillicidio destinato a travolgere il settore e i suoi operatori. Mettere in discussione in questa situazione i fondi per l’autotrasporto”, spiega l’Unatras, “così come proposto da alcuni senatori del Pd, senza mutare il contesto economico generale in cui si opera e magari peggiorandolo predisponendo un nuovo accesso alla professione penalizzante per le imprese in attività, pregiudicherebbe in modo definitivo il futuro dell’intero comparto. Significherebbe chiudere le nostre imprese per legge e a quel punto a fermarle ci penseremmo noi un attimo prima”.

4 risposte a “Unatras: “Tagliare i fondi all’autotrasporto? Un atto irresponsabile. Il futuro è a rischio”

  1. Basta solo adeguare le tariffe trasporto, e NON cedere ai ricatti della committenza! Altro che bilici da 44 Ton. a 0,88 euro a km! .. e le soste?.. e gli scarichi parziali? Solo chi ha la forza economica, e non chi è sotto ricatto dei debiti bancari, la conoscenza del lavoro di vettore e chi lavora con la passione.. e, istruito delle leggi, conoscenza dei propri costi e oneri, può affrontare e ribattere, con cognizione di cosa e di causa, alla richiesta di tariffe ridicole e risibili.

  2. Sig. Giorgio, se lei chiede il giusto e la ditta per cui lavora non solo non le dà risposta, ma non le apre più il cancello, cosa farebbe? Io evado in questo caso, e non vorrei. Se mi consiglia qualcosa di meglio le sarei grato per sempre. La cordializzo e… grazie se…
    NB.quanto da lei sopra scritto le assicuro che sono molto aggiornato

  3. Spettabile Ronladir, non ho e non ne avevo dubbi sul fatto che chi scrive qui e opera sulla strada sia aggiornato. Di questi tempi e con le leggi attuali, emante, poi! Il fatto, però, che opero con pochissimi mezzi, senza fare crescere il parco macchine, specialmente quando c’era richiesta, sta proprio nel presentare le proprie offerte, o accettare le proposte dei committenti, valutando i costi, le spese, i guadagni. Se non collimano, o perlomeno si avvicinano, è meglio lasciare perdere, che farsi incantare e farsi prendere al laccio da accordi, tariffe o prezzi che rasentano l’indecenza. Stiamo fermi e calmi. Tanto meglio pochissimi lavori e pagati adeguatamente, con minori spese e rischi, che lavorare per pagare solo i costi di produzione servizi. E in molti casi neanche quelli.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *