2010, l’anno nero dell’auto: era dal 1996 che non si vendeva così poco

Quello del 2010 è stato un mercato dell’auto a due facce, con i primi tre mesi trainati dagli incentivi e il resto dell’anno in netto calo. Al tirar delle somme, le immatricolazioni di auto nuove in Italia nel 2010 sono state 1.960.282, il 9,2 per cento in meno rispetto al 2009. Nel solo mese di dicembre, la diminuzione è stata del 21,7 per cento, a 130.319 unità. Erano 14 anni, dal 1996, quando le immatricolazioni furono 1.723.000 che non si registrava uno scenario così negativo.
In questo contesto, il gruppo Fiat ha registrato nel 2010 un calo delle vendite del 16,7 per cento a 589.195 unità, mentre nel solo mese di dicembre la flessione è stata del 26,4 per cento. In calo anche la quota di Fiat Group Automobiles, scesa al 30,06 per cento dal 32,77 di un anno fa. Da Mirafiori sottolineano comunque il buon andamento del trend degli ultimi mesi, “con la quota che cresce dal 27,5 per cento di ottobre e dal 28,5 per cento di novembre al 29,7 per cento di dicembre”. Buona la performance di Alfa Romeo che a dicembre si conferma “in controtendenza, aumentando i volumi del 17,9 per cento”, grazie soprattutto alla Giulietta. Nell’intero 2010, invece, il marchio del Biscione chiude con un calo del 6,1 per cento, mentre la quota si attesta al 2,65 per cento nel 2010 (2,56 per cento nel 2009). Le vendite del marchio Fiat scendono nel 2010 del 18,08 per cento e del 29,56 per cento a dicembre, mentre le quote chiudono l’anno a 22,98 per cento (era a 25,46 per cento nel 2009) e dicembre al 22,42 per cento (dal 24,92 per cento). In calo anche Lancia, con volumi in calo del 15,25 per cento nel 2010 e del 28,16 per cento a dicembre. In ogni caso, la Fiat continua a occupare, con Punto e Panda, i primi due posti della top ten dei modelli più venduti in Italia, sia nel 2010 sia a dicembre. Tra i costruttori esteri, Ford si conferma il primo in Italia nel 2010, seppur in calo del 13,49 per cento. Al secondo posto Volkswagen (+8,25 per cento), seguita da Opel (+0,42 per cento). Quarta Renault (+14,99 per cento), seguita a pochissima distanza da Citroen (-4,88 per cento) e Peugeot (-7,16 per cento). Tra i marchi di lusso l’Audi conquista il titolo di primo brand ‘premium’ in Italia, scalzando Bmw che diventa terza dopo Mercedes. La casa di Monaco si consola però con la Mini, cresciuta del 2,8 per cento nel 2010 e del 47,17 per cento a dicembre. Tra le giapponesi, in forte calo (-19,24 per cento) Toyota.
Il Centro Studi Promotor sottolinea che, in mancanza del sostegno degli incentivi nel primo trimestre, il mercato 2010 sarebbe sceso addirittura a 1.840.000 unità, che corrisponde “all’attuale consistenza della domanda di autovetture nel nostro Paese ed è il punto di partenza per avanzare una previsione per il 2011”. Per l’Unrae le immatricolazioni di dicembre “sono le più basse, per lo stesso mese, di quelle registrate dal 2000”. L’Associazione che raduna le case estere in Italia sottolinea che gli ordini hanno subito a dicembre “una contrazione di oltre il 40 per cento”, mentre nel 2010 la perdita rispetto al 2009 è del 25 per cento. “Con questo ingresso nel 2011, non possiamo attenderci un inizio anno brillante, ma speriamo”, sottolinea l’Anfia, “che la situazione migliori dopo il primo trimestre”, grazie ai segnali di ripresa della fiducia dei consumatori. Federauto rileva che nel 2010 il 50 per cento delle concessionarie ha sperimentato bilanci in calo, “con una perdita secca di fatturato di 11 miliardi di euro, che per lo Stato si traduce in una riduzione del gettito Iva di 2 miliardi di euro”.

Una risposta a “2010, l’anno nero dell’auto: era dal 1996 che non si vendeva così poco

  1. Ve lo siete percaso dimenticato che c’è la CRISI.
    Oltretutto, dopo anni ed anni di mercato gonfiato dagli “econincentivi”, da sconti di vario genere, “rottamazioni” e diverse forme di pagamenti rateali, il minimo che poteva succedere nelle vendite delle auto era la diminuzione del 20% delle immatricolazioni.
    Un pò di risparmio, comunque, non ha mai fatto male a nessuno

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