Timer ai semafori, in Olanda
luce verde a una sperimentazione

Nessun effetto speciale o innovazioni da fantascienza. I sistemi di allerta che informano sia i conducenti sia i pedoni del tempo di attesa rimanente prima che scatti il verde a un semaforo non sono certamente una novità. Ma nella cittadina di ‘s-Hertogenbosch in Olanda – si scrive proprio così – si è andati oltre, ed è stata effettuata una sperimentazione su tre tipologie di timer che informano sui tempi di attesa.
Uno dedicato agli automobilisti che evidenzia il tempo residuo di accensione del verde al semaforo. Gli altri due sono invece dedicati ai pedoni: uno che indica il tempo di attesa per l’autorizzazione al passaggio e l’altro un timer “countdown” che visivamente informa del tempo residuo utile al passaggio pedonale.
Il test operativo, tra l’altro gradito sia dai conducenti sia dai pedoni, a quanto dichiarato dalla Municipalità della cittadina olandese, ha restituito dati decisamente interessanti.
Al di là della maggiore consapevolezza che, nel rispetto delle regole e delle “autorizzazioni al passaggio”,  la sicurezza di tutti gli utenti della strada è aumentata, l’aspetto più eclatante è legato all’incremento registrato nel numero orario di cicli “verdi” per gli autoveicoli. Quindi, in pratica più “verdi” in un’ora, condizione che ha permesso un incremento delle frequenze di passaggio delle auto, dei pedoni, e una diminuzione delle code e dei tempi di attesa. La nota informativa sull’esperimento non riporta, tuttavia, l’indicazione del volume dei passaggi di auto e di pedoni dagli incroci messi sotto test. Ciò non significa, a priori, che siano poco attendibili. Però è giusto informare del fatto che il test effettuato in un altro comune olandese – Apeldoorn – non ha restituito esiti analoghi. Gli automobilisti, infatti, anticipavano leggermente la partenza, guardando al “timer countdown” come a uno starter di un Gran Premio. Purtroppo la volontà delle persone di osservare delle prescrizioni prevale sulla tecnologia, ed è parere ancora di molti che passerà ancora un po’ di tempo prima che vengano adottati su vasta scala dispositivi di questa tipologia.

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