Caro benzina, i consumatori
fanno i conti in tasca ai petrolieri

La benzina dovrebbe costare 7 centesimi in meno al litro. Ne sono convinte le associazioni di consumatori Federconsumatori e Adusbef che spiegano anche come sono arrivati a questo calcolo. “Abbiamo voluto confrontare i prezzi della benzina in una settimana del 2008 in cui si registravano prezzi del petrolio più o meno simili a quelli di queste ultime settimane e cioè dal 16/10/08 al 23/10/08, periodo in cui il petrolio registrava, infatti, un prezzo medio di 73 dollari al barile e il prezzo consigliato per la benzina era di 1,29 euro al litro (dati Ministero dello Sviluppo Economico). Quindi, rispetto all’attuale quotazione del petrolio, la benzina dovrebbe già attestarsi a un 7 per cento in meno. Ma vi è di più”, spiegano le associazioni dei consumatori in un comunicato. “In quella settimana, l’euro era valutato a 1,33 sul dollaro, a differenza della quotazione attuale di 1,43, con un apprezzamento, quindi, del 7,5 per cento e, quindi, con un influenza positiva sul costo del petrolio.
Detto ciò, e ribadendo che i calcoli sono effettuati sul prezzo industriale della benzina e non, demagogicamente, sul prezzo al dettaglio, il calcolo è presto fatto. Essendo oggi il prezzo industriale di circa 52 centesimi a litro, si dovrebbe avere un taglio del 14,5 per cento, la somma della differenza di prezzo del petrolio più la rivalutazione euro/dollaro.
Quindi, il prezzo della benzina si dovrebbe attestare a -7 centesimi di quanto oggi teoricamente, molto teoricamente, venduta (con una ricaduta di 84 euro annui per costi diretti e 60 euro annui per costi indiretti). A tal fine chiediamo, per l’ennesima volta”, ribadiscono Federconsumatori e Adusbef, “che si intervenga non solo su tali questioni, a cui si aggiunge quella del costo industriale dei carburanti che in Italia è sempre di 4-5 centesimi in più della media europea, ma anche con un intervento deciso e determinato a razionalizzare e liberalizzare la rete di vendita dei carburanti”.

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