“Con il via libera dell’Europarlamento la riforma ferroviaria è legge e finalmente i mercati nazionali dovranno aprirsi alla concorrenza con notevoli vantaggi per passeggeri e imprese, con l’aumento dell’offerta, con l’abbassamento delle tariffe, con la creazione di nuovi posti di lavoro”. Con queste parole David Sassoli, giornalista e politico italiano, aveva annunciato, nel dicembre 2016, quella che aveva definito “la più importante riforma ferroviaria dell’Unione Europea varata dopo più di tre anni di lavoro”. Uno dei tanti traguardi raggiunti da quello che tre anni più tardi sarebbe diventato residente del Parlamento europeo ricordati all’indomani della notizia della morte di David Sassoli, mancato nella notte tra lunedì e martedì 11 gennaio a Aviano, in provincia di Pordenone, dove era ricoverato per una grave malattia che ne aveva minato le difese immunitarie. Continua a leggere