“L’incontro con il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Maurizio Lupi e con il sottosegretario Rocco Girlanda è stato positivo e l’accordo raggiunto oggi con il governo rappresenta un valido motivo per spingere il modo dell’autotrasporto verso la revoca del fermo nazionale indetto per cinque giorni dal 9 al 13 dicembre”. Con queste parole Pasquale Russo, segretario generale di Fai Conftrasporto, ha commentato la sigla dell’accordo con il quale “il Governo non solo ha cancellato il taglio del rimborso sulle accise sul gasolio (taglio previsto in un primo momento dal decreto di Stabilità e che avrebbe rappresentato un gravissimo problema per migliaia di imprese di autotrasporto già in serissime difficoltà) ma ha dato risposte concrete anche alle altre domande poste dalla categoria”. Continua a leggere
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Sciopero dei Tir per 5 giorni? La decisione fra poche ore, dopo l’incontro col ministro
Ancora poche ore e sapremo se dal 9 dicembre scatterà davvero, per cinque giorni consecutivi, lo sciopero nazionale dell’autotrasporto. A lasciare aperta una strada alla possibilità che la protesta (dalle conseguenze pesantissime per milioni di italiani) possa rientrare, sono le poche righe di un comunicato stampa diffuso dai rappresentanti di Anita e Unatras alla vigilia dell’incontro, previsto per giovedì 28 novembre, fra i rappresentati delle associazioni di categoria e il ministro ai Trasporti e alle Infrastrutture, Maurizio Lupi. Continua a leggere
Il fermo dei Tir? “Ammazza l’economia, il governo dialoghi con i trasportatori”
“Il Governo intervenga prontamente per scongiurare il fermo dell’autotrasporto proclamato dai sindacati di categoria per il periodo 9-13 dicembre. L’economia nazionale non può sopravvivere a una paralisi del sistema del trasporto merci”. Lo dichiara il senatore Vincenzo Gibiino, capogruppo FI-PDL in commissione Lavori Pubblici e Trasporti in una nota dal titolo “Autotrasporto: fermo mortale per l’economia. Il governo dialoghi con i trasportatori” . Continua a leggere
Sciopero dei Tir: dal 9 al 13 dicembre trasporto in rivolta e Italia paralizzata
Cinque giorni di sciopero dell’autotrasporto, 120 lunghissime ore senza camion che consegnino le merci nei negozi, nelle industrie, nei laboratori artigianali. E tutto questo in un periodo particolarmente “caldo” dell’anno per gli acquisti, quello a cavallo di Santa Lucia, in piena vigilia delle feste natalizie. E’ una protesta durissima quella decisa dai rappresentanti delle associazioni dell’autotrasporto riunite in Unatras che mercoledì in tarda serata hanno deciso di proclamare il fermo nazionale dell’autotrasporto dal 9 al 13 dicembre, decisione che è stata ratificata oggi nel corso del comitato direttivo dell’associazione. Una decisione nell’aria da giorni e che è diventata una scelta obbligata mercoledì pomeriggio al termine dell’incontro avvenuto al ministero dei Trasporti fra i rappresentanti del Governo e i rappresentanti delle associazioni dell’autotrasporto, incontro nel quale, hanno denunciato gli autotrasportatori, “il Governo non ha fornito alcuna risposta concreta alle domande poste dai rappresentanti dell’autotrasporto”. Continua a leggere
È scontro fra trasportatori e Governo: il 9 dicembre partirà lo sciopero dei Tir?
L’Italia è a un passo dalla paralisi, causata dal fermo nazionale dell’autotrasporto. Anche se al termine dell’incontro avvenuto oggi al ministero dei Trasporti fra i rappresentanti del Governo e i rappresentanti delle associazioni dell’autotrasporto nessun dirigente di Unatras ha pronunciato la parola sciopero, in attesa del comitato esecutivo di Unatras convocato per domani sempre a Roma, il fermo nazionale dell’autotrasporto appare ormai quasi una certezza. Così come appare quasi sicura anche la data del fermo che potrebbe scattare a cavallo del 10 dicembre. Ipotesi che sembrerebbero in qualche modo avvalorate anche dalle scarne risposte alle nostre domande rivolte, al termine dell’incontro al ministero, a Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto, che fra molti “no comment” non ha potuto fare a meno di ammettere che “purtroppo non sono arrivati da parte del Governo i segnali concreti che il mondo dell’autotrasporto si attendeva”. Continua a leggere
Può il Governo chiedere ai trasportatori di perdere 2000 euro per ogni automezzo?
Può, in un momento di crisi economica pesantissima, il Governo italiano chiedere a un’impresa di autotrasporto di perdere duemila euro l’anno per ogni suo mezzo? La risposta evidentemente è no, perché questo, nella situazione in cui si trovano praticamente tutte le imprese italiane, significherebbe per molte di loro la chiusura dell’attività. Eppure perdere duemila euro per ogni mezzo è quello che il Governo ha proposto di fare, con un disegno di legge sulla stabilità in cui si prevede di ridurre il recupero dell’accisa sul gasolio. Una manovra folle, di fronte alla quale Conftrasporto, in linea con le decisioni assunte da tutte le federazioni responsabili del settore, non ha potuto che ribadire il fermo nazionale dell’autotrasporto come scelta inevitabile qualora il Governo non facesse dietrofront, evitando così un danno non solo per l’autotrasporto ma per i sistemi produttivi e i cittadini. Continua a leggere
Stangata sulle accise sui carburanti? Autotrasporto a un passo dal fermo
“Se il Governo voleva uno scontro frontale con il mondo dell’autotrasporto ha certamente compiuto la manovra migliore per ottenerlo: la decisione di tagliare il recupero dell’accisa sui carburanti non potrà infatti che avere una risposta immediata e decisa e ognuno dovrà assumersi poi le proprie responsabilità in caso di un fermo nazionale dell’autotrasporto. Un fermo che le associazioni di categoria potrebbero essere costrette a proclamare di fronte a questo ennesimo schiaffo. Il Governo Letta evidentemente pensa di poter fare liberamente quello che neppure il governo dei tecnici ha osato fare, ma sta compiendo un clamoroso errore”. Con queste durissime parole il presidente nazionale di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio Paolo Uggè ha commentato l’introduzione, nel decreto di stabilità, di un decreto del presidente del consiglio dei ministri, “con il quale il Governo si prepara a ridurre il recupero dell’accisa sui carburanti del 25 per cento. Una nuova decisione che la dice lunga sull’incapacità del Governo di trovare la strada giusta per uscire dalla crisi”, ha proseguito Paolo Uggè. Continua a leggere