Quei camionisti anziani costretti per necessità a stare (e a volte anche a morire) al volante

“Il malore del quale è stato di recente vittima un autotrasportatore di 72 anni mentre si trovava alla guida del suo camion, riapre il dibattito sulle norme che regolamentano la professione. Sottoscriviamo l’appello dei sindacati, lanciato in seguito all’incidente, sulla necessità di migliorare le condizioni di lavoro di chi muove le merci nel nostro Paese: del resto il fatto che oggi solo il 18 per cento di chi guida un mezzo pesante in Italia abbia meno di 40 anni, è la fotografia di una difficoltà concreta. Ennesima dimostrazione di come la mancanza di autisti nel nostro Paese sia legata a una professione sempre più sfruttata e senza garanzie, nemmeno pensionistiche, un problema che l’assurda ipotesi di importare altra manodopera a basso costo dall’estero, agendo sul Decreto flussi, non farebbe che aggravare”. Continua a leggere



Camionista lavoro duro? Chi fa un mestiere normale e l’ha “provato” è crollato in due giorni

Quanto può essere duro il lavoro di un camionista? E quanto può apparire “insostenibile” a una “persona normale”, fra giorni e notti che finiscono col confondersi scanditi da orari di guida e riposo obbligatori che mandano in tilt i bioritmi, i tempi di consegna che fanno viaggiare a palla  l’ansia di non riuscire ad arrivare magari puntuali a prendere il traghetto, o, ancora, i pasti consumati in pochi minuti in un’area di sosta, l’ igiene personale affidata ai bagni degli autogrill, le notti in cuccetta trascorse con un orecchio sempre “sveglio” per scoprire se stanno arrivando dei malintenzionati o, magari, per paura di ascoltare il silenzio del frigorifero che non raffredda più…? A una giornalista del settimanale 7 del Corriere della Sera, Irene Soave, “inviata speciale” per due giorni su un camion di prosciutti in giro per l’Europa, sono bastate 48 ore per “non vedere l’ora di arrivare alla meta, perché sinceramente”, ha confessato, “non ne posso più”. Continua a leggere



Camionista lavoro usurante? Tutti lo ammettono, ma il problema sono i soldi

Quella del camionista è una professione durissima ed è assurdo non inserirla nella lista dei lavori usuranti. Il mondo dell’autotrasporto lo va dicendo da tempo, senza essere ascoltato. E inascoltate erano rimaste identiche richieste avanzate oltre un anno e mezzo fa in un’interrogazione al ministro della Salute Beatrice Lorenzin e al ministro dei Trasporti Graziano Delrio, nella quale i sottoscrittori, i senatori Bartolomeo Pepe (Verdi), Michelino Davico (Gal), Giuseppe Vacciano (Misto) e Francesco Molinari (Misto), denunciavano anche come il lavoro dei camionisti non solo non fosse massacrante ma neppure adeguatamente tutelato, con troppe violazioni delle norme su turni, ore di guida, pause e riposo. Ora, dopo lunghissimi mesi di “blocco” di qualsiasi iniziativa, qualcosa sembra tornare a muoversi, grazie al sottosegretario con delega all’autotrasporto senatrice Simona Vicari che ha ribadito la necessità che l’attività di conducente dei mezzi pesanti sia classificata come usurante. Continua a leggere



Camionisti in pensione in anticipo? “Lavoro massacrante. Riconoscerlo come usurante”

Fare il camionista è massacrante, chi fa questo lavoro deve andare in pensione prima. La richiesta è del copresidente della Federazione dei Verdi, Bartolomeo Pepe, senatore del gruppo Gal, che in un’interrogazione al ministro della Salute Beatrice Lorenzin e al ministro dei Trasporti Graziano Delrio, sottoscritta anche dai senatori Michelino Davico (Gal), Giuseppe Vacciano (Misto) e Francesco Molinari (Misto), chiede di “riconoscere subito il lavoro di camionista come usurante con gli anni di riduzione del lavoro che ne scaturiscono”. Pepe chiede anche di “prendere seri provvedimenti affinché possano trovare accoglimento le proposte di copertura degli autotrasportatori esodati durante il periodo che intercorre tra la cessazione dell’attività lavorativa e il percepimento della pensione”. Continua a leggere