Mantovano: “Infiltrazioni mafiose nei trasporti e nella logistica”

“La questione dell’infiltrazione mafiosa nella logistica e nei trasporti è di natura strutturale, e conferma la tendenza della criminalità organizzata a occupare gli spazi più remunerativi dell’economia e dell’imprenditoria legale. La nuova frontiera è situata nella dimensione finanziaria dei sodalizi, nelle loro capacità di accumulazione e di riciclaggio/reimpiego di consistenti capitali nella cosiddetta imprenditoria mafiosa”. Sull’odierna situazione dei trasporti nel nostro Paese il sottosegretario dell’Interno Alfredo Mantovano lancia l’allarme e lo fa oggi dalle colonne del Corriere dei Trasporti, intervistato dal direttore Francesco Paolo Li Donni. “Un fattore critico sul quale è necessario soffermarsi è quello della possibile infiltrazione in opere caratterizzate dalla massima urgenza di realizzazione”, continua Mantovano, “considerazione che vale anche per l’Expo 2015 di Milano”. Il sottosegretario ha parlato anche della difficile situazione legata ai controlli nel trasporto marittimo: “Dell’intero settore dei trasporti quello marittimo, e le attività illecite ad esso connesse, rappresenta la minaccia principale, in quanto interessa la grandissima maggioranza del traffico merci internazionale e risulta molto difficile da controllare. Riceviamo relazioni della DIA, riguardano la logistica dei trasporti a Gioia Tauro, riferibili non solo ai traffici di consistenti carichi di droga, ma anche a significativi traffici di merce contraffatta, con un successivo notevole impatto sull’economia legale. Ciò che preoccupa maggiormente – ha concluso l’esponente del Pdl – è che le matrici mafiose abbiano puntato a coinvolgere i vertici delle associazioni di rappresentanza imprenditoriale, ecco perché la strategia anticrimine del governo tende a far gravitare l’azione di contrasto essenzialmente nelle fasi preventive. Estremamente significativa è anche la norma sulla Stazione unica appaltante, che incide sulla controllabilità della corruzione ai minori livelli. Il Ministero dell’Interno punta in futuro alla realizzazione di strumenti di intelligence preventiva sempre più condivisi ed integrati, che consentano di far progressivamente cooperare non solo i domini informativi sui dati camerali, ma anche quelli di natura criminalistica e quelli provenienti da utilissime sorgenti informative, quali per esempio l’Inps, l’Agenzia delle Dogane, l’Agenzia del Territorio ed altre”. L’intervista integrale è disponibile sul sito del Corriere dei Trasporti.