Nozioni sulla guida in condizioni di neve o scivolose; uso sicuro del telefono durante la guida; punti ciechi; sistemi di assistenza alla guida; sicurezza dell’apertura delle porte del veicolo: sono alcune delle nuove “materie” da studiare per conseguire la patente di guida. A modificare il “piano di studi” è la riforma delle patente che ha avuto luce verde dal Parlamento europeo che ha “rivisto” anche il periodo di tempo di validità della patente, allungato a 15 anni per motocicli e autovetture mentre durata resterà di cinque anni per la guida di veicoli industriali e autobus. Ma fra le possibili novità in arrivo c’è anche l’autovalutazione sulla propria idoneità alla guida, lasciando ai singoli Paesi la decisione di sostituirla con un esame medico con controlli sulla vista e sulle condizioni cardiovascolari, escluse le patenti superiori per le quali resta obbligatoria la visita medica. Infine è stata approvata la patente digitale, che ognuno potrà postare sul proprio smartphone con la facoltà di chiedere e ottenere quella cartacea, mentre per i neopatentati è previsto un periodo di prova di almeno due anni, durante i quali per i conducenti più giovani scatterebbero maggiori limiti in materia di consumo di alcol e sanzioni più severe in caso di guida non sicura.