Ponte sullo Stretto, c’è una montagna di carta pronta sbarrare l’apertura dei cantieri in estate

I lavori per il  Ponte sullo Stretto di Messina, per il quale  il ministro per le infrastrutture e i trasporti Matteo Salvini aveva previsto una possibile apertura dei cantieri addirittura già in estate, rischiano di slittare, con previsioni non certo rosee: colpa di una vera e propria montagna di  richieste di integrazione del progetto presentato dalle  società  Stretto di Messina e  consorzio Eurolink, capitanato da Webuild che ora dovranno aggiornare  la documentazione presentata per la procedura di Valutazione di impatto ambientale. Ben 239 le richieste di avere precisazioni sottoposte all’attenzione della Commissione Via del ministero dell’Ambiente, ovvero   l’organo indipendente, composto da 50 esperti, che esamina i progetti, i programmi e le opere per la realizzazione e l’implementazione di infrastrutture nel Paese, verificandone l’impatto in termini ambientali: una mole di documenti che appare destinata a rallentare la corsa del progetto considerati i tempi per le risposte di Stretto di Messina ed Eurolink (che avrebbero 30 giorni per rispondere ma potrebbero anche chiedere una proroga) e lo spazio alle controdeduzioni da parte di chi, in quel progetto, è convinto d’aver  trovato qualcosa che non torna. Possibili “lacune” (evidenziate del resto anche dai responsabili di diverse associazioni e  comitati “anti ponte” che hanno presentato 534 pagine di rilievi al progetto, che  non avrebbe “ nulla di definitivo) che riguardano diversi aspetti:  dall’analisi costi-benefici, voce “accusata” di sottostimare i costi  progettuali  e di non chiarire le stime di traffico utilizzate, alle scarse informazioni sulle cantierizzazioni e  per quanto riguarda gli impatti ambientali e i piani di compensazione e mitigazione. E a ritardare ulteriormente il cammino del progetto c’è anche la “scadenza”, a fine maggio, della  Commissione chiamata a valutare  gli  impatti ambientali del nuovi possibili cantieri, con la necessità, dunque, di nominarne una nuova con  luna procedura  che  potrebbe richiedere mesi. Facendo apparire  davvero impossibile un’apertura a breve dei cantieri come annunciato da Matteo Salvin, come hanno sottolineato i responsabili delle associazioni Italia Nostra, Kyoto Club, Legambiente, Lipu, Man e Wwf.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *