Aumento dei prezzi delle materie prime, inflazione, rallentamenti e blocchi nella rete logistica globale: fare impresa, oggi, significa dover affrontare un percorso a ostacoli diventati talmente alti da spingere molti a domandarsi se non sia meglio fermarsi. Ma c’è chi, nonostante il moltiplicarsi delle difficoltà e dei problemi non solo decide di non dire stop, ma accelera. O se si preferisce, prendendo spunto dal “padre” di tutti i programmi televisivi a quiz, portato sul piccolo schermo da Mike Bongiorno nel 1955, non “lascia”, ma “raddoppia”. Scelta che ha deciso di compiere il Gruppo Bracchi, punto di riferimento per chi necessita di servizi di trasporto e logistica, ma anche per la gestione dell’intera supply-chain, che a poche settimane dall’apertura inaugurale di un nuovo hub a Castrezzato, in provincia di Brescia, lo ha già raddoppiato, con l’azienda che ora dispone di 40 mila metri quadri per disporre i propri pallet. Un ampliamento da record in termini di tempistica, una “salita vertiginosa” che il gruppo mondiale con il quartier generale in provincia di Bergamo, dove ha mosso i primi passi, ha compiuto, in parte, prendendo l’ascensore. Già, perchè proprio un importante accordo siglato con un fornitore internazionale di ascensori e scale mobili (voce di primaria importanza nel bilancio del gruppo con 60mila ascensori spediti all’anno e 250 ascensori ricevuti e stoccati ogni giorno nei magazzini dei tre poli logistici specializzati nel settore, con 75mila metri quadrati dedicati) ha rappresentato la molla che ha fatto scattare la decisione di ampliare immediatamente gli spazi. Ma a far “salire” sempre più la crescita del gruppo bergamasco non è stato solo il settore dell’ascensoristica (che ha visto registrare nel 2022 un +22 per cento rispetto al 2021: a portare ai piani alti dei trasporti e della logistica la Bracchi hanno provveduto anche le performances registrate nel settore agricolo (con un più 24 per cento); in quello industriale (più 40 per cento); nel cargo (più 40 per cento). Numeri straordinari, come del resto lo sono quelli degli 11 poli logistici sui quali oggi Bracchi lavora; delle sette filiali regionali, per un totale di 330mila metri quadri di magazzini complessivi; dei 650 dipendenti presenti nei diversi stabilimenti. O, ancora, i numeri delle vendite, salite nel 2021 sopra quota 158 milioni di euro, in sensibile crescita sui 142 milioni del 2020 e con il 2022 che annuncia ancora una crescita in doppia cifra del fatturato complessivo. E con all’orizzonte nuove “grandi manovre”: come quella per un’ulteriore espansione del nuovo polo bresciano; o per l’acquisizione di nuovi depositi nel Vicentino. Senza tralasciare la “campagna d’espansione” oltre frontiera, con l’aumento della presenza aziendale in Slovacchia, dove è stato ampliato il magazzino di Kostolne con l’estensione delle attività su una nuova porzione da 10mila metri quadri. A conferma che anche di fronte a una montagna di ostacoli invece che fermarsi si può decidere di superarli. Non lasciando, ma raddoppiando.