“Consentire la navigazione da e per la Sardegna solo ai servizi di continuità territoriale è un errore che penalizza l’isola e svariati cittadini. Quindi, come chiesto già da Federlogistica, il decreto va modificato per le ragioni sostenute dalla nostra Federazione”. Dopo Luigi Merlo, presidente della Federazione delle imprese della logistica aderente a Confcommercio, anche Paolo Uggè, vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio, ha deciso di scendere in campo contro il decreto del 2 giugno scorso, firmato in extremis dai ministri Paola De Micheli e Roberto Speranza, relativo ai collegamenti marittimi con la Sardegna. Un decreto immediatamente sommerso dalle critiche e non certo solo perché firmato la sera prima della prevista “ripartenza”, come se al Governo nessuno sia stato neppure minimamente sfiorato dall’idea che far salpare dei traghetti è un lavoro che prevede un’organizzazione del lavoro, che coinvolge centinaia di persone. “Diversa è invece la questione della proroga a Tirrenia, sulla quale si è pronunciato l’ex ministro ai Trasporti Maurizio Lupi in termini inequivocabilmente forti (parlando di una “marchetta” agli amici ndr) ”, ha aggiunto Paolo Uggè: “ occorre infatti ricordare innanzitutto che, non essendo stata effettuata alcuna gara, la proroga ha evitato al popolo sardo di restare scollegato dal Continente. E se non si è fatta la gara non è certo responsabilità del Gruppo Onorato, come si vuol invece far credere. La proroga era dunque necessaria come lo sarà la gara per la nuova assegnazione alla scadenza. In secondo luogo occorre evidenziare il periodo difficile che l’intero Paese stava attraversando: impensabile non intervenire attraverso una proroga, come infatti è stato fatto. La presa di posizione dell’ex ministro Lupi, che parla di “marchette”, è singolare, anche perché potrebbe essere interpretata, cosa che non ritengo sia, come un intervento a favore di qualche altro operatore. L’ex ministro “, ha concluso Paolo Uggé, “sa bene che l’elemento urgenza, alla luce della situazione in atto, non poteva che produrre una breve estensione temporale. Comprendo che vi sia qualcuno che possa sentirsi danneggiato, ma il dovere di chi gestisce gli interessi di persone ha la prevalenza su altri aspetti, pur se comprensibili. Sono certo che da ministro anche l’onorevole Lupi avrebbe assunto una identica decisione. Non avrebbe certo affidato a un altro armatore il servizio di continuità territoriale, senza sottoporlo a gara”.