Adina Valean: “L’Austria non può decidere da sola di chiudere il Brennero ai camion italiani”

L’Unione europea potrà imporre davvero all’Austria di fare retromarcia sui divieti al Brennero imposti ai camion italiani per “tutelare l’ambiente” (secondo la versione austriaco tirolese) o per “fermare le imprese di autotrasporto italiane solo per favorire quelle austriache”, come denunciano da mesi le associazioni di autotrasportatori italiane? La risposta è no: parola del commissario europeo ai Trasporti Adina Valean che dopo aver confermato di non poter imporre una soluzione (neppure di fronte a una decisione unilaterale in un’Europa che, essendo unita, dovrebbe condividere le scelte e neppure di fronte al principio che sancisce la libera circolazione di persone e merci in un continente che è stato appositamente unito per cancellare le frontiere fra i suoi Stati?) ha però promesso di poter “aiutare a trovarne una”. Politichese allo stato puro, verrebbe da dire. Ma a lasciar sperare che una possibile via d’uscita esista sono arrivate altre dichiarazioni importanti da parte del commissario, insediatasi alla guida della Commissione europea a novembre e protagonista della sua prima “uscita ufficiale” proprio al Brennero, nei giorni scorsi, per incontrare, sul versante austriaco, Leonore Gewessler, ministro austriaco della Protezione del clima, dell’ambiente, dell’energia, della mobilità oltre a Günther Plattere e Ingrid Felipe, rispettivamente governatore e vicegovernatrice del Tirolo, esul fronte italiano, il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli e il presidente della provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher. “Sono contraria a misure unilaterali e a favore di misure multinazionali”, ha affermato Adina Valean, commentando le nuove limitazioni entrate in vigore con il nuovo anno imposte che hanno aggiunto nuove categorie merceologiche alla lista di prodotti a cui sono preclusi i viaggi su gomma, “e non è ammissibile che ogni Paese prenda i suoi provvedimenti”. Inammissibile, anche se l’Unione europea lo sta permettendo da mesi, lasciando che l’Austria prosegue per la sua strada, dimostrando di fregarsene altamente dell’Unione europea.