Tasse sui porti, i canoni di concessione non possono essere quelli di un comune terreno

Equiparare i canoni di concessione riscossi dalle Autorità di sistema portuale alle rendite da affitto di comuni terreni? Un’operazione nella quale i conti non tornano affatto. Parola dei responsabili di Confcommercio-Conftrasporto che sulla tassazione dei porti italiani hanno inviato alla Commissione europea un documento in cui affermano che “non è concepibile equiparare i canoni” e che è quindi indispensabile mantenere l’attuale regime fiscale per un motivo semplicissimo: gli interessi perseguiti dalle Autorità di sistema portuale “non sono certo la rendita economica, ma la crescita delle attività dei porti nell’interesse collettivo, in attuazione delle priorità della politica nazionale del settore”. “Il cluster marittimo di Confcommercio-Conftrasporto ha fatto la sua parte”, ha commentato il vicepresidente Paolo Uggè, “Ora è necessario che il governo nazionale faccia con determinazione la propria, chiarendo rapidamente, nell’interlocuzione con la Commissione europea l’assetto regolatorio con cui gli operatori dovranno confrontarsi. è pertanto ancora più urgente una ripresa da parte del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del confronto con le imprese per superare in maniera condivisa ed efficace l’attuale fase di insostenibile incertezza”.