Risorse e regole: solo così l’autotrasporto potrà continuare a trainare l’economia italiana

Risorse e regole: sono questi i due elementi indispensabili perché l’Italia possa  realizzare un sistema di mobilità delle merci meno inquinante, più sicuro, più efficiente e competitivo rispetto a quello attuale, obiettivo raggiungibile solo se sarà a tutti ben chiaro che questa è una partita  da giocare insieme, mondo dell’autotrasporto e mondo politico, ognuno col proprio ruolo, ma seguendo la stessa strada condivisa. Parola di Sergio Piardi, presidente della Fai, federazione autotrasportatori italiani, di Brescia, che presentando l’assemblea generale in programma domenica mattina nella Sala conferenze Corrado Faissola di UBI Banca in  piazza Monsignor Almici 11, ha voluto anticipare alcuni dei temi caldi sul tavolo. A cominciare proprio dalle risorse. “Dobbiamo registrare la drastica riduzione delle deduzioni forfettarie, il cui importo giornaliero è passato da 51 a 38 euro per i viaggi fuori dal Comune dove ha sede l’azienda: il 25 per cento  in meno rispetto all’anno scorso che si trasforma in ingenti imposte in più per la piccola azienda”, ha affermato Sergio Piardi aggiungendo che “  per quanto riguarda la compensazione del rimborso delle accise, il rischio è che venga ridotto del 15 per cento, taglio che la Fai vuole assolutamente evitare  anche in considerazione del fatto che  intanto il costo del gasolio continua a salire ed è il secondo a livello europeo”. Un messaggio chiarissimo rivolto al Governo “che adesso finalmente abbiamo, con  un ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli,  nonché un viceministro con delega all’autotrasporto, Edoardo Rixi, che sembrano essere sensibili alle criticità che riguardano la nostra categoria,  e con il quale poter mettere in fila le priorità da risolvere”. Criticità che riguardano anche le Motorizzazioni civili che, ha ricordato Sergio Piardi, “anche nel 2018 continuano a non garantire la puntualità delle revisioni agli automezzi, con Brescia, terza provincia in Italia per numero di veicoli industriali, che avrebbe bisogno di un organico minimo di 80 persone, mentre  all’attivo ha solamente meno di 30 funzionari con  le prenotazioni che vengono fissate a luglio 2019; problemi ancora irrisolti come quello del dumping sociale (“ a livello nazionale ed europeo non possiamo più sottovalutare le politiche sociali dei Paesi emergenti che continuano a penalizzare i lavoratori e le imprese”); come quello del  Pacchetto mobilità che  ha come obiettivo principale la revisione delle regole del mercato interno del Trasporto su strada, creando una sana ed equa concorrenza tra gli operatori dell’Unione europee ma che sta incontrando sulla sua strada grandissimi ostacoli. E, ancora, criticità come il “caso Brennero” con l’Austria che “ sta ostacolando il superamento dell’arco alpino, principale porta d’uscita del nostro export, in barba alle direttive europee della libera circolazione, approfittando del fatto che la Commissione Europea non ha nessun potere di intervento, nonostante le interrogazioni parlamentari e i commenti della Commissaria Europea ai Trasporti Violeta Bulc” e con ricadute pesantissime sia in termini ambientali sia economici. “ Il solo blocco austriaco oltre a generare inquinamento , visto che i Tir Euro 6 in coda inquinano più di un Euro 0…”, ha sottolineato ancora il presidente della fai Bresciana, “produce un costo esorbitante per ogni ora di ritardo, per il mondo dell’autotrasporto. Tenendo in considerazione le normative dei tempi di guida, una giornata di lavoro si perde solo per attraversare l’Austria. E siccome al peggio non c’è mai fine, l’anno prossimo anche la Svizzera taglierà del 30 per cento i passaggi”. E la lista di problemi da affrontare non è finita: “ci sono poi due particolari criticità di competenza della Regione Lombardia: con l’Accordo del Bacino Padano dal 1 ottobre sono entrati in vigore i divieti di circolazione per tutti i veicoli, da Euro 3 in giù, in quattro Regioni del Nord (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) con approcci diversi da regione a regione e anche all’interno di ognuna di esse. Se consideriamo il solo parco dei veicoli industriali italiani, le misure adottate sono decisamente troppo penalizzanti, non solo per coloro che con la propria vettura vanno al lavoro, ma ancor di più per coloro i quali il camion è il lavoro stesso. È quindi necessario che Regione Lombardia incrementi il contributo per tutti i veicoli che trasportano le merci, al fine di sostituire con la massima velocità i veicoli Euro 3 ancora circolanti in Lombardia. Una necessità che la F.A.I. ha già provveduto a segnalare all’Assessore all’Ambiente Cattaneo durante un incontro nel mese di luglio”: Infine, i trasporti eccezionali , caso al quale “la Fai sta lavorando da ben 2 anni e che richiede una pronta soluzione. Vista la competenza della Regione abbiamo incontrato i consiglieri Gabriele Barucco e Claudia Carzeri, ai quali abbiamo esposto la “cronistoria” chiedendo un’azione di coordinamento da parte della Regione, come promesso dal Governatore Fontana, per uscire da una situazione che sta paralizzando la nostra economia. Importante sarebbe che le Province attuassero le linee guida approvate dalla Giunta, che informatizzano il sistema delle richieste delle autorizzazioni, giungendo alla pubblicazione del “Catasto delle strade” necessario alle imprese per scegliere l’itinerario più idoneo. Alla Regione abbiamo chiesto inoltre di farsi da portavoce a livello ministeriale perché venga riformata la disciplina dei Trasporti eccezionali, modificando l’articolo 10 del Codice della strada. Il grido d’allarme non viene solo dalle imprese di trasporto, ma anche dalle aziende industriali produttrici che dovendo spedire le commesse di macchinari, manufatti, prefabbricati, ecc… non sanno quando può essere intrapreso il viaggio e i carichi possano giungere agli imbarchi o alle aziende destinatarie”.  Ultimo grande tema, l’inadeguatezza infrastrutturale della  provincia di Brescia: “dopo il completamento della BreBeMi, per Brescia è ora fondamentale la realizzazione dell’Autostrada della Valtrompia (attesa da più di 40 anni) oggetto di infinite discussioni e contestazioni, ma opera fondamentale per il futuro della Valle e della provincia stessa. È bene ricordare che la Valtrompia, a oggi, è l’unica delle tre valli bresciane priva addirittura di una tangenziale. Tutti i mezzi leggeri e pesanti potrebbero essere veicolati sul nuovo collegamento, liberando i centri abitati, confermando la bontà dell’opera sia a favore del trasporto che del turismo e di conseguenza per tutti i cittadini. Fondamentale è anche la manutenzione ordinaria e straordinaria della rete viaria, perché in alcuni tratti stradali le enormi buche rischiano di far uscire di strada i camion: questo non è certamente sinonimo di sicurezza! E non parliamo della condizione dei ponti e viadotti, che oggi viene tamponata vietando la circolazione a un determinato tonnellaggio e costringendo i mezzi pesanti ad allungare il percorso di decine e decine di chilometri”. Problemi da risolvere seguendo diverse strade: quella delle infrastrutture da realizzare e da mantenere in buono stato, e quella dei “percorsi gestionali, perché serve una politica dei trasporti”che guidi il comparto su una strada scorrevole.  È indispensabile una pianificazione economica con interventi a medio e lungo termine che portino ad una riduzione dei costi. Solo così l’autotrasporto riuscirà a sostenere gli investimenti necessari per tornare competitivo in Italia e in Europa” ha concluso Sergio Piardi dando appuntamento a tutti gli operatori del settore nella sala conferenze di Ubi Banca in piazza monsignor Almici per un’importante  Tavola Rotonda intitolata “Quale strada, quale futuro?? Leggere il presente, guardando il futuro!!”, alla quale prenderanno parte l’eurodeputato Massimiliano Salini, l’assessore regionale Alessandro Mattinzoli, il vicepresidente nazionale di Conftrasporto Paolo Uggè, il presidente di Unrae Franco Fenoglio, il presidente Aiscat Fabrizio Palenzona, l’amministratore delegato di Telepass Gabriele Benedetto e il direttore generale della Magli Intermodal Service Nicola Paradiso.