Da una parte l’esigenza di far diventare il settore dell’autotrasporto più competitivo, dall’altra un’overdose di divieti che frenano la corsa verso la competitività: questo è un controsenso ed è un esempio di come l’Italia debba cambiare strada se vuole davvero dare un futuro alle proprie imprese, e non solo dell’autotrasporto, se vuole garantire lavoro a moltissimi giovani che proprio nell’autotrasporto possono trovare la propria strada professionale. Perché il mondo dell’autotrasporto italiano può rappresentare il futuro per molti giovani, per molte famiglie. A condizione però che la classe politica sappia eliminare molti ostacoli sulla strada di chi lavora, che sappia eliminare quel sovraccarico di burocrazia che è il vero freno per l’intero Paese.
Ad affermarlo, aprendo a Villa Castellina a Soragna, alle porte di Parma, il convegno per presentare la nuova Fai Emilia è stato il presidente Leonardo Lanzi che a nome di tutti gli autotrasportatori di Parma, Piacenza e Reggio Emilia (ma non solo) ha invitato le istituzioni a dialogare con la categoria per risolvere i tanti problemi sul tavolo. A partire magari proprio dai divieti e dalla burocrazia che rallentano e in troppi casi bloccano la crescita del Paese.