Chi guida l’autotrasporto spesso non sa che informazioni deve “consegnare”

Quale sia la situazione delle imprese del trasporto è sotto gli occhi di tutti: difficilissima, in alcuni casi drammatica. Una situazione che va affrontata con lucidità, ma soprattutto con quella professionalità che può derivare solo da una profonda conoscenza della materia. Esattamente quello che manca ad alcuni pseudo leader del settore, protagonisti nei giorni scorsi di dichiarazioni che dimostrano la più totale ignoranza dei fatti, di “sparate” frutto non di una precisa volontà ma, e forse è peggio, di una carenza strutturale, che possono solo danneggiare la categoria, anziché aiutarla. Un esempio? Le teorie di complotti lobbistici ipotizzate in un comunicato stampa “indirizzato” al ministro ai Trasporti Maurizio Lupi sono solo nella mente di chi continua ad alimentare paure per il caro gasolio, senza dire (e sapere?) che con le compensazioni il prezzo ci pone al livello medio europeo. Per non parlare della richiesta di deroghe sul cabotaggio, con il rischio, per tutte le imprese italiane che lo effettuano nei Paesi europei, di non poter più continuare a esercitarlo. O, ancora, della contestazione sulle prese di posizione di Conftrasporto che ha evidenziato tempestivamente come, con i tagli decisi dal Governo Letta e con l’assegnazione non ancora avvenuta delle somme destinate per il recupero dei costi sostenuti nel 2010 per le autostrade del mare, le imprese di autotrasporto possano perdere per strada 49 milioni di euro cancellati di fatto dalla Ragioneria di Stato. Un rischio purtroppo reale: 19 milioni sono stati tagliati e i 30 destinati a coprire i rimborsi per le autostrade del mare sono andati in perenzione e non figurano sul capitolo assegnato al ministero competente. È pur vero che si tratta di somme che dovrebbero avere una garanzia giuridica, ma finché non saranno realmente in cassa i rischi esisteranno. Conftrasporto ha lanciato l’allarme, raccolto dal ministro Maurizio Lupi che ha fornito ulteriori rassicurazioni, così come per i pedaggi autostradali, sul mantenimento delle risorse e sul recupero degli incentivi concessi alle autostrade del mare. Se di fronte a un’azione concreta, che ha ottenuto l’impegno pubblicamente assunto dal ministro, qualcuno continua a effettuare dei distinguo, significa che quel “qualcuno” sta perdendo la testa o, peggio ancora, gioca sporco con il futuro delle imprese. Mettendo a rischio la compensazione dell’accisa, consentita agli automezzi pesanti, solamente perché numerosi appartenenti alla propria federazione, proprietari di mezzi più piccoli, non sono in grado di ottenerla?

Paolo Uggé