“Se protesta dev’essere, protesta sia. Compatta, a ranghi serrati, portata sino in fondo. Mai come in quest’occasione, di fronte alla manovra economica del governo Monti, devastante per il Paese e per il nostro settore, l’autotrasporto deve essere unito in un’azione volta a sensibilizzare l’interlocutore istituzionale. Dunque, credibilità e determinazione sono le parole d’ordine”.
È questa la sintesi di quanto emerso dall’assemblea straordinaria della Fai del Veneto indetta proprio per valutare le gravi ripercussioni sul settore del cosiddetto “decreto salva Italia” approntato dal governo Monti e la conseguente proclamazione del fermo dell’autotrasporto, da parte di Unatras, in programma per gennaio. Gli associati veneti della federazione autotrasportatori italiani hanno giudicato irrinunciabili in particolare alcuni obiettivi come la mensilizzazione del rimborso delle accise sul carburante, la garanzia dei costi minimi di sicurezza affinché il disposto dell’83 bis non venga stravolto, il contenimento del costo del lavoro,me hanno rivolto un incito al Governo perché faccia un’attenta riflessione anche sui costanti aumenti dei premi assicurativi e sull’aumento delle giornate di divieto di circolazione.