Traghetti troppo cari, a Olbia scatta la protesta dei camionisti

È stato un sabato mattina difficile per chi doveva prendere il traghetto da Olbia. Centinaia di autotrasportatori hanno infatti manifestato nel porto Isola Bianca chiedendo collegamenti dei traghetti efficienti e con costi che non penalizzino il trasporto merci per la Sardegna. La manifestazione, iniziata alle 5.30, ha provocato ritardi negli sbarchi e negli imbarchi: alcuni automobilisti hanno perso la nave non riuscendo a raggiungere l’imbarco a causa del sit in e dei camion dei manifestanti.
“Mi spiace per il contrattempo che abbiamo creato a qualche turista, ma noi in vacanza non possiamo andarci e stiamo manifestando per sopravvivere”, ha spiegato Angelo Carta, presidente di “Sardegna in movimento”, l’associazione che ha messo assieme oltre 100 imprese, 500 autotrasportatori, 1.500 mezzi, e che sabato all’alba ha occupato pacificamente il porto. “Le imprese sono vicine al fallimento, se continua così entro settembre oltre 200 aziende chiuderanno i battenti”, ha aggiunto Carta, “impossibile trasportare le merci fuori dall’isola a prezzi competitivi, quando i costi di trasporto via mare superano qualsiasi possibilità di rimanere nel mercato. Oggi non stiamo più prendendo commesse, e se continua così c’è il rischio concreto che il rincaro ricada direttamente sul prezzo della merce venduto al consumatore finale”. La manifestazione, a cui hanno partecipato 400 persone per gli organizzatori, 100 per le forze dell’ordine, ha rallentato lo sbarco e l’imbarco delle navi dirette a Civitavecchia (la Moby ha registrato un ritardo nella partenza di circa mezzora) e Piombino.