Sicilia, l’autotrasporto chiede i bonus e il rispetto dei costi minimi

Ecobonus, Ferrobonus e il rispetto da parte della committenza dei costi minimi di trasporto. Sono queste le principali richieste che gli autotrasportatori siciliani hanno fatto al governo nel corso del convegno “Confrontiamoci per agire” organizzato dalla Fai a Catania. “Il governo deve garantirci l’Ecobonus e il Ferrobonus che sono indispensabili per l’economia delle nostre aziende. Deve sensibilizzare la committenza affinché rispetti i costi minimi in modo che il costo del trasporto venga calcolato in maniera corretta, ha detto il presidente della sezione  siciliana della Federazione Autotrasportatori Italiani, Giovanni Agrillo.
Diverse le tematiche affrontate nel corso dell’assemblea: dal rispetto dei costi minimi di esercizio da parte della committenza, ai tempi di carico e scarico, alle scadenze di pagamento. “I problemi della categoria”, spiega Fai Sicilia in una nota, “sono legati soprattutto all’andamento dei costi e ai relativi aumenti. Sale il prezzo del carburante, dei biglietti delle navi, aumentano i costi di assicurazioni e pedaggi autostradali, per non parlare del costo del lavoro. Troppe dunque le spese che gravano sulle spalle dei lavoratori del settore”.
“I flussi export Sicilia sono squilibrati” ha spiegato il presidente di Fai Catania, Angelo Ercolano, “rispetto agli import Sicilia, in misura del 75 per cento (dalla Sicilia partono ogni giorno 1000 s/r con le navi di cui 750 vuoti). Il costo minimo di esercizio per i trasporti verso la Sicilia è notevolmente superiore, pertanto noi chiediamo un contributo solo per le società siciliane per i mezzi vuoti in salita (perché per noi il trasporto in Sicilia rappresenta il 99 per cento del core business)”.
All’incontro di Catania erano presenti oltre ai rappresentanti dell’Unatras anche delegati delle compagnie di navigazione al fine di ascoltare le problematiche dell’autotrasporto siciliano. “L’ invito alle compagnie di navigazione è strategico”, ha detto Angelo Ercolano, “in quanto seguendo la logica di come oggi si effettua il servizio in Sicilia, dobbiamo collaborare insieme per produrre delle soluzioni condivise nel settore intermodale. Organizzare un coordinamento tecnico Trasportatori, Compagnie di navigazione, Autorità Portuali, Regione per la sicurezza nei porti, garanzie del lead time delle navi, per integrare il baf al dispositivo di legge che regola i costi minimi di esercizio e non solo, è fondamentale.”
Come rimarca Fai Sicilia in una nota, sono state diverse le proposte avanzate durante l’assemblea: bonus per i mezzi imbarcati vuoti in partenza dalla Sicilia, solo ai trasportatori siciliani, Ecobonus e Ferrobonus  per il 2011, 2012, 2013 (Strutturato come Credito di Imposta), modifica dell’articolo 174 del Codice della Strada sulla sanzionabilità dei tempi di guida e di riposo per evitare che le soste prolungate dei camion nei porti non sottraggano tempo all’orario di guida per raggiungere i mercati di destinazione, controlli ai committenti, funzionalità dell’osservatorio sui costi dell’autotrasporto, decreto dirigenziale sui tempi di carico e scarico. In ogni caso, come si legge nel comunicato stampa, la strada che intende percorrere la Fai è quella del dialogo con le istituzioni. “Noi scegliamo da sempre il confronto pacato, ragionevole”, ha detto Giovanni Agrillo, “anche perché l’esecutivo ci ha sempre dato a intendere che la soluzione c’è. Occorre lavorare insieme: punto fermo la sincera volontà di raggiungere questi obiettivi, inoltre sono già stati fissati due incontri a Roma proprio per risolvere i problemi legati ai rapporti con la committenza e con la filiera agroalimentare”.