“Un importante punto di riferimento per le imprese di autotrasporto nella pianificazione delle attività e nella determinazione dei costi operativi”: così sono state definite le tabelle realizzate dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per “guidare” le imprese di autotrasporto merci per conto di terzi alla definizione di un “prezzo corretto” da far pagare alla committenza. Un punto di riferimento che nell’ultima versione, pubblicata sul sito del ministero, ha subito un’importante novità: il metodo di calcolo è stato infatti rivisto, alla luce di uno studio pubblicato a settembre dall’Albo degli autotrasportatori, offrendo dunque nuovi costi indicativi minimi e massimi per le quattro categorie interessate mezzi fino a 3,5 tonnellate; tra 3,5 e 12 tonnellate; tra 12 e 26 tonnellate; oltre 26 tonnellate), frutto dell’analisi dei costi per l’acquisto dei veicoli, per la manutenzione ordinaria e straordinaria, per pneumatici e revisioni, bolli e assicurazioni, pedaggi autostradali, stipendi dei conducenti, calcolo delle trasferte, e degli straordinari. Il tutto per arrivare a un parametro per chilometro, basato su una percorrenza annua di 100mila chilometri, tenendo conto anche delle variabili di mercato e delle differenze fra regione e regione oltre che, ovviamente, delle normative europee sui costi minimi di sicurezza e delle leggi nazionali relative alla trasparenza e alla competitività. Valori che il ministero dei Trasporti dovrebbe d’ora in poi aggiornare con periodicità trimestrale. Scarica qui le tabelle per i valori per i veicoli di piccola portata, per i veicoli di media portata, veicoli di grande portata e veicoli specializzati.