Il video sull’autotrasporto che racconta cosa sta succedendo (e cosa rischia d’accadere…)

Trent’anni di attività possono rappresentare un’ottima occasione per compiere un viaggio a ritroso nel tempo, nella propria storia professionale, imprenditoriale, associativa. Ma sono anche una fantastica opportunità per viaggiare nel presente e nel futuro, magari facendo tesoro proprio della storia passata, che è sempre maestra di vita. Un’opportunità che non si sono lasciati sfuggire i responsabili della Fai (Federazione autotrasportatori italiani) di Verona che in occasione del proprio trentesimo “compleanno” hanno voluto realizzare un viaggio proprio nel futuro della categoria, affidato a un video con protagonisti gli imprenditori dell’autotrasporto di domani. Giovani (e in qualche caso giovanissimi) nuovi professionisti del settore, spessissimo in aziende di famiglia, chiamati non solo a evidenziare, davanti a una telecamera, i problemi del settore, ma anche a suggerire possibili soluzioni, come sottolinea il primo protagonista del video, Moreno Santarosa, presidente della Fai veronese, che insieme con lo storico segretario Alessio Sorio ha voluto trasformare il 30 anniversario in un messaggio “destinato a restare nel tempo” , a risuonare nelle orecchie di chi, alla guida del Paese, i problemi deve affrontarli e risolverli. Possibilmente chiedendo consiglio, su come fare, proprio a chi in quel settore lavora ogni giorno e dunque sa. “L’autotrasporto ha indicato chiaramente i problemi e le possibili soluzioni. Ora la politica deve metterci in condizioni di poter lavorare”, è il messaggio chiaro e forte lanciato nel video da Moreno Santarosa seguito da un “pacchetto” di mini interviste a giovani imprenditori. Interviste di poche decine di secondi, ma ad alto concentrato di con tenuti, fra analisi della situazione e proposte per la politica sulle quali sarebbe un errore pauroso da parte dei destinatari, a partire dai politici appunto, non riflettere. Con un messaggio in particolare, a fare da insostituibile premessa, lanciato da Alessandro Burro, al volante dell’omonima impresa di famiglia: “La categoria deve far capire a tutti che l’autotrasporto è vitale non solo per l’economia ma per la vita sociale di tutti i giorni”. Un messaggio tanto fondamentale quanto troppo spesso non adeguatamente “trasmesso all’opinione pubblica”, come confessa lo stesso imprenditore, seguito da altre importanti riflessioni. Come quella lanciata da Lara Facchin, della Facchin Trasporti Srl: “Alla politica chiediamo solo di poter fare impresa e di essere concorrenziali sul mercato con infrastrutture e controlli adeguati”; o le parole di Diego Turati, della Autotrasporti Turati Ovidio srl: “La priorità è la sicurezza stradale e il Governo non può non sostenere le aziende che rinnovano le flotte”; di Stefano Storti, della Trasporti pesanti di Piadena, “Per un trasporto eccezionale dobbiamo chiedere l’autorizzazione a ogni Comune attraversato: cosa aspettiamo ad aprire uno sportello unico?”. E, ancora, con i messaggi di Loris Facchin, fratello di Lara: “La mappatura dei ponti a rischio crollo che fine ha fatto? E la viabilità fa acqua: impieghiamo meno da Berlino al confine che da Milano a Genova”; di Davide Turati; “la svolta più importante, decisiva è l’ultimo miglio” ; di Severino Poletto, della Destri srl, pronto a fotografare, in tema di svolta green a bordo dei camion elettrici, una realtà ben diversa da quella mostrata da molti, affermando senza timore d’essere smentito che : “Senza punti di ricarica, con autonomie ridotte e costi moltiplicati il camion elettrico rischia di restare una favola senza lieto fine”. Fino ad arrivare a proposte tanto semplici quanto concrete e fondamentali,  per sostenere la mobilità del futuro con Alessio Soave, della Alfa Trasporti srl, pronto a chiedere, per il trasporto combinato gomme-rotaia “corsie d’emergenza lungo le ferrovie, niente divieti nei fine settimana, riduzione dei tempi d’attesa negli interporti”;  e con Thomas Goldin, della Stegagno spa, deciso a sottolineare come “caricare più rimorchi sui treni non rappresenti la cura solo per l’ambiente, ma possa essere anche un “antidoto” contro l’emergenza autisti”. Un autentico concentrato di piccolissimi-grandissimi messaggi capaci di fornire alla politica diverse strade concrete, percorribili, per risolvere tanti problemi, ma che si rivolge anche ad altri interlocutori. Per esempio alla committenza che, denuncia Sabrina Boschetti, della C.S. trasporti srl (“portavoce” scelta dai due giovani figli saliti nella cabina di guida dell’impresa di famiglia ma poco propensi a stare davanti a una telecamera), “non ci aiuta certo con le attese estenuanti sui piazzali”, così come di certo non è un sostegno, “la burocrazia sta soffocando le aziende”. Ultimo (ma non certo per importanza) in “ordine di apparizione” Alessio Sorio, pronto a viaggiare decisamente controcorrente sul tema emergenza giovani autisti, affermando che “mentre tutti invocano 20mila giovani conducenti la domanda da porsi dovrebbe essere: ma siamo sicuri di doverli davvero trovare?” “Provocazione” subito spiegata (con le infrastrutture inadeguate di oggi aumenterebbero code e inquinamento e si abbasserebbe per di più il “valore” del trasporto) e seguita dall’ invito  piuttosto a “mettere mano alla catena logistica, togliendo le congestioni agli snodi e facendo diventare il trasporto più efficiente”. Trovando dunque la soluzione a monte e non a valle. Un video, volutamente non “celebrativo” , ma “propositivo”, ( chiuso dalle emozionanti immagini dell’ex presidente Luigi Berzacola, vero e proprio “papà” della Fai Veronese scomparso) che sabato 14 aprirà i lavori dell’appuntamento organizzato per i 30 anni dell’associazione nella Sala Brunetto del Consorzio Zai, al Quadrante Europa di Verona, per poi  “viaggiare in rete” e raggiungere i tanti destinatari… Guardando al passato ma soprattutto al futuro, che tutti si augurano il più “green” possibile. Anche se proprio le testimonianze dei giovani imprenditori lasciano intravedere diverse ombre che non lasciano facilmente intravedere un verde brillante…