Scioperare è un diritto, ma non farlo può diventare un dovere. Per esempio morale. Può accadere nel caso di un fermo dei camion proclamato in un’area dove è scoppiata un’emergenza. Come la Sicilia divorata dal fuoco e dove dal 4 all’8 agosto dovrebbe “divampare” anche lo sciopero proclamato da alcune sigle sindacali e associazioni di categoria a causa di impegni disattesi da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in tema di incentivi per il trasporto combinato strada-mare. Una decisione che il vicepresidente e Direttore generale di Alis Marcello Di Caterina non ha esitato a definire “folle” denunciando come simili decisioni “ non solo non anno il bene del settore dell’autotrasporto ma rischiano di aggravare ancor più una situazione già molto delicata e complessa per le famiglie, i cittadini e le imprese dell’isola che stanno fronteggiando serie emergenze derivanti da incendi e maltempo, con pesanti conseguenze come le chiusure degli aeroporti. Alis ribadisce quindi di non aderire ad alcuna sospensione delle attività e dei servizi di trasporto”, ha aggiunto Marcello Di Caterina, sottolineando come i responsabili dell’associazione, diventata uno dei principali punti di riferimento per il mondo dei trasporti e della logistica, “siano sempre più convinti della necessità di non interrompere il corretto svolgimento dei servizi offerti dalle aziende di autotrasporto e la regolare consegna delle merci in tutto il territorio nazionale e nelle Isole, ma anche della necessità di favorire il dialogo con le istituzioni come strumento primario per trovare soluzioni rapide e condivise rispetto alle grandi difficoltà che l’intero comparto sta affrontando. In questa direzione”, ha concluso il vicepresidente di Alis, “auspichiamo che i contributi Marebonus per l’annualità 2022 non vadano persi e, anzi, vengano erogati al più presto, dal momento che rappresentano un sostegno fondamentale per le aziende e gli operatori del trasporto intermodale”.