I veri motivi per cui nessuno vuol far più il camionista? Perché non si guida, si fa il facchino

“Sento parlare di costi delle patenti, costo del lavoro: sì è vero sono temi da affrontare, ma il primo  problema è che gli autisti vengono pagati per guidare e non guidano più, perché si  sta per delle ore, ma anche  un giorno e mezzo, fuori dalle logistiche,  davanti alle aziende in attesa di caricare e scaricare, perché quando vai nei magazzini ti dicono solo che hanno fretta che gli scarichi le merci e non c’è nessuno che ti aiuta. A me è capitato di entrare in un’azienda e di dover scaricare con la loro attrezzatura: ma se mi faccio male e non ho nessuno li con me? Non è dignitoso.  Come non è dignitoso che ti lascino ore sotto il sole, in uno spazio ristretto dove ci sono 40 o 50 camion in attesa, senza che ci sia un bagno, perché quello che  per altri è un diritto, non dover far pipì all’aperto come capitato a un mio collega,  per noi non lo , perché  dobbiamo chiederlo e a me è stato concesso solo perché  camionista donna….” A spiegare le “vere ragioni” per le quali sempre meno persone scelgono di lavorare al volante di un mezzo pesante è Laura Broglio, giornalista, scrittrice e, soprattutto, conducente di Tir, che in un video che sta viaggiando a tutta velocità sui social (come nel caso della pagina Noi camionisti e Camionisti informati) racconta la “fuga dalla professione di camionista” vista dall’interno, da chi i problemi di cosa avviene ogni giorno li conosce bene. E dunque sa che , i costi per la patente e la Cqc, la carta di qualificazione del conducente, “pesano” sulla scelta ma che a farla  scartare sono anni e anni durante i quali nessuno ha impedito che questa diventasse una professione “squalificata”, di serie C. Roba da far dire, come afferma Laura Broglio nel video girato a Bologna, “Ah, fai il camionista”. Con un tono che non riesce a nascondere quasi disgusto, disprezzo…